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Supplica alla Madonna, mons. Peña Parra: Pompei oasi di speranza

Molti fedeli, provenienti da varie regioni d’Italia e anche da altri Paesi, hanno partecipato oggi a Pompei alla Supplica alla Madonna del Rosario, presieduta da mons. Edgar Peña Parra, sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato

Amedeo Lomonaco - Città del Vaticano

“In questo Santuario accorrono pellegrini e devoti d’ogni parte d’Italia e di altre nazioni, stringendo tra le mani la corona e attirati dalla Vergine del Rosario che ci chiama ad essere dei contemplativi, come lo era Maria; ci chiama ad accogliere e “custodire” la Parola di Dio a “meditarla”, così da approfondirla e tradurla in vita”. È quanto ha affermato stamani mons. Edgar Peña Parra, sostituto per gli Affari generali della Segreteria di Stato della Santa Sede, durante la Santa Messa che ha preceduto oggi la Supplica alla Madonna di Pompei.

In ascolto della Parola di Gesù

“Pompei - ha aggiunto mons. Peña Parra - ci addita un mezzo semplice, ma efficace, per accogliere e mettere in pratica la Parola di Dio: la recita del Rosario. Questa indicazione è simboleggiata dal famoso quadro della Vergine ubicato in questo Santuario”. “Questo - ha affermato sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato - è il senso del pellegrinaggio a Pompei: uno stimolo a vivere in una contemplazione costante, mettendosi in sincero ascolto della parola di Gesù, sempre viva e nuova; e insieme un appello a seguire il Maestro, rispondendo con generosità al suo invito a dirigerci, con Lui, verso quanti hanno bisogno della sua salvezza”.

Preghiera e carità

Mons. Peña Parra ha inoltre sottolineato che “dinanzi alle calamità e ai pericoli che segnavano la vita della Chiesa e dell’umanità del suo tempo, il beato Bartolo Longo, fondatore di questo luogo mariano, diffuse la devozione del Rosario, perché vedeva in questa preghiera mariana uno strumento sicuro per conseguire il bene della società e della Chiesa mediante le opere di carità”. “La grandezza di Pompei sta in questa duplice prospettiva: la preghiera e la carità, come l’ha ideata Bartolo Longo. Si tratta di uno stigma che resta nitido ed incisivo pur di fronte al mutare dei tempi. Nessuna forma di povertà o di emarginazione sociale ha trovato insensibile questo fedele laico che agiva nel sociale testimoniando la carità evangelica, supportato da una intensa vita di preghiera dal singolare timbro mariano”.

21 marzo 2015, Papa Francesco recita la Supplica alla Madonna di Pompei

Oasi di speranza

“Pompei - ha affermato infine mons. Peña Parra  - è diventata ed è tuttora un’oasi di speranza per il mezzogiorno d’Italia, ancora segnato da non poche problematiche e sfide. Attorno alla venerata icona della Madonna del Rosario è venuto a formarsi un mirabile centro spirituale che da una parte irradia devozione mariana e dall’altra, tramite un complesso di opere sociali, traduce l’amore verso Maria nell’amore per i fratelli, rispondendo ai bisogni della società campana, specialmente alle attese dei più poveri e di quanti sono segnati da fragilità”.

Ogni anno oltre due milioni di pellegrini

Sempre questa mattina mons. Tommaso Caputo, arcivescovo prelato e delegato pontificio del Santuario della Beata Vergine del Santo Rosario di Pompei, ha sottolineato che Papa Francesco, durante l’udienza generale in piazza San Pietro, ha voluto ricordare la celebrazione odierna con queste parole: “Oggi ricorre la Supplica alla Madonna di Pompei. Siamo in spirituale unione con quanti in quel Santuario Mariano, come altrove, si ritroveranno a mezzogiorno a recitare con fede la Supplica alla Madonna, affinché Ella volga il suo sguardo sul mondo e interceda per la Chiesa intera e per quanti soffrono nel corpo e nello spirito”. “La preghiera del Santo Rosario - ha spiegato infine mons. Caputo - ci sostiene in questo impegno di carità e nella cura pastorale dei circa due milioni di pellegrini che ogni anno visitano la nostra Basilica, consacrata alla Pace Universale, per la quale pregheremo in modo particolare oggi”.

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08 maggio 2019, 14:35