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Nasce inParrocchia, l’app dedicata alla vita delle parrocchie italiane

Fondazione Terra Santa e Touchware hanno sviluppato un’applicazione che consente di seguire e gestire con lo smartphone le iniziative della propria parrocchia

Marco Guerra – Città del Vaticano

Conoscere tempestivamente tutte le iniziative della propria parrocchia, leggere il bollettino parrocchiale, ricevere gli avvisi in tempo reale, rimanere costantemente aggiornati sugli orari delle Messe e delle diverse celebrazioni dell’anno liturgico, partecipare alle chat dedicate alla vita della comunità. Da alcuni giorni tutto questo è possibile grazie a “inParrocchia”, la nuova App dedicata alle parrocchie italiane e ideata come una nuova “risorsa di comunione”, un vero canale di comunicazione creato su misura per le esigenze della parrocchia.

App disponibile su Google Play e su Apple Store

L’applicazione è stata realizzata da Fondazione Terra Santa con il partner tecnologico Touchware ed è disponibile da lunedì su Google Play e su Apple Store in download gratuito per tutti gli utenti. In pratica, quando il parroco di una singola parrocchia avrà aderito al servizio attraverso il nuovo sito inparrocchia.com, sarà possibile caricare e rendere visibili a tutti i fedeli che avranno scaricato la App i contenuti specifici di quella parrocchia, attraverso l’accesso ad una piattaforma editoriale online dedicata. Tutto in modo semplice e intuitivo, garantiscono gli sviluppatori della App.

App ideata da Fondazione Terra Santa

La Fondazione Terra Santa ha voluto raccogliere la sfida lanciata dalla Chiesa cattolica che ha sollecitato e incoraggiato un utilizzo consapevole, creativo e innovativo dei nuovi media e dei social network. Di fatti nel recente messaggio per la prossima Giornata delle Comunicazioni sociali che si celebrerà il 2 giugno 2019, Papa Francesco ha ricordato che “la rete è una risorsa del nostro tempo. È una fonte di conoscenze e di relazioni impensabili”.

Strumento per curare la vita di comunità

Tutte le parrocchie italiane possono pertanto realizzare in modo semplice la propria App e renderla da subito disponibile gratuitamente a tutti i fedeli. La nuova App si presenta come uno strumento potente e diretto per l’evangelizzazione e la cura della comunità, particolarmente adatta per rimanere in contatto con i fedeli per tutta la settimana, prolungando il momento di festa della domenica.

Contenuti dedicati alla Terra Santa

La App promossa da Fondazione Terra Santa, della Custodia francescana di Terra Santa, consentirà inoltre di vivere una particolare vicinanza ai Luoghi Santi, conoscere le attività della Custodia e sostenere le “pietre vive”, i cristiani locali che abitano quei luoghi. Saranno infatti disponibili per tutti gli utenti dei contenuti aggiuntivi dedicati ai Luoghi Santi, editoriali, pellegrinaggi, notizie e pubblicazioni significative.

Sei parrocchie hanno già aderito

Per sapere come nasce l’idea di questa applicazione e quali saranno i suoi utilizzi più immediati e futuri, VaticanNews ha intervistato Alberto Porro, membro della Fondazione Terra Santa:

R. – Innanzitutto, parte dalla constatazione che oggi la maggior parte delle persone normalmente accede alle informazioni attraverso lo smartphone. Quindi è evidente che il cellulare è diventato un media, un canale di comunicazione privilegiato. Dipende poi da cosa ci metti. Usare questo canale privilegiato per arrivare direttamente alle singole persone di una comunità e tenerle insieme in questo modo è l’idea semplice, anche considerando il fatto che per esempio i siti internet che negli anni Novanta sono esplosi – quelli parrocchiali – in realtà sono o poco frequentati oppure non aggiornati. Insomma, la gente non ci va perché ha il cellulare. Quindi da qui nasce l’idea, e allora ci siamo chiesti: “Perché non provare ad immaginarci un servizio che tenga unita la comunità per tutta la settimana e che permetta di comunicare e di parlare”? E da qui è nata l’idea dell’App InParrocchia: si chiama così l’applicazione che si può scaricare dagli Store Android e iOS.

Quali servizi offre questa App? Ci sono le iniziative di un’intera comunità…

R. – Esattamente. Tu entri e tutti possono vedere cosa c’è nell’applicazione, perché se scaricate l’App gratuitamente dall’App Store o da Google Play, potete vedere l’elenco delle parrocchie, ma soprattutto c’è una parrocchia che si chiama “parrocchia demo”. Si va lì, ci si registra come se fosse un parrocchiano, e si vede quali sono i servizi interni. Comunque, sostanzialmente ci sono gli avvisi, cioè tutto quello che normalmente ci sentiamo dire alla fine della Messa o in fondo alla Chiesa dove c’è il classico notiziario. Poi c’è il bollettino parrocchiale, quello che il parroco fa sempre, e lì dentro tu puoi averlo a disposizione. In più ci sono gli eventi: puoi creare un evento, decidere quando pubblicarlo, mandare delle notizie per ricordarlo a tutti. Ci sono poi delle chat: si possono fare delle discussioni. Nel prossimo rilascio che faremo tra due mesi ci saranno due cose importanti aggiuntive. La prima è che si potranno fare le chat per singoli gruppi, e non tutti che vedono tutto. La seconda è che ci sarà un 'bottone' che serve per fare un’offerta alla parrocchia. Io, se voglio decidere che dò due euro al mese alla mia parrocchia, lo posso fare. Questi sono i servizi principali, oltre alle Letture del giorno, le Letture bibliche, il Santo del giorno, le informazioni dalla Terra Santa. Perché questa App nasce dalla fondazione Terra Santa della Custodia francescana di Gerusalemme, per tenere viva l’attenzione sui luoghi santi e sulle comunità cristiane che sono in quei luoghi.

In pratica è il parroco che deve creare questa comunità aderendo all’App e poi invita i parrocchiani a scaricarla. È così?

R. -  È proprio così. Il parroco, o chi per lui incaricato dal parroco, va sul sito inparrocchia.com dove c’è scritto “Abbonamenti”, e deve scegliere una formula di adesione. Per i parrocchiani è gratuito; per il parroco c’è un canone, mensile o annuale. Il canone annuale corrisponde circa a 16 euro al mese, che è una cifra irrisoria. Una volta che poi il parroco ha aderito e noi gli abbiamo mandato le credenziali, lui rende visibile la sua parrocchia e dirà in chiesa, anche aiutato dai cartelli che noi gli manderemo e dei volantini che metterà sulle panche: “Cari fedeli, da oggi la nostra parrocchia ha una propria applicazione. Andate sugli Stores, scaricatela e registratevi”. A quel punto tutti vedranno i contenuti della parrocchia. C’è una parrocchia che è stata la prima, Sant’Anselmo da Baggio di Milano, che ha già aderito: sono almeno otto le parrocchie che hanno aderito in questa settimana. Voi potete cercare Sant’Anselmo da Baggio, Milano; iscrivervi come foste un parrocchiano perché tanto è possibile farlo, e vedere cosa don Giuseppe Nichetti ha già fatto e sta facendo con questa applicazione.

Ecco, ricordando che comunque poi l’incontro in carne ed ossa in parrocchia, le Liturgie e le celebrazioni, rimangono un punto centrale della vita parrocchiale, che questa App può alimentare…

R. – Senz’altro. Ricordo il messaggio per la Giornata delle Comunicazioni del 2 giugno di Papa Francesco che è bellissimo da questo punto di vista, e che dice esattamente questo. La comunità è fatta di carne ed ossa, di persone e di relazioni. Se però – dice lui – la Rete aiuta questa relazione, è una potenza formidabile. Noi abbiamo solo preso alla lettera questa cosa e vogliamo cercare di dare uno strumento a tutte le parrocchie e le comunità italiane.

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26 maggio 2019, 08:55