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Altare della Basilica Papale di S. Maria Maggiore Altare della Basilica Papale di S. Maria Maggiore

L' Ora della Madre. Card. Ryłco: Maria modello di fede e speranza

La vigilia di Pasqua è nella Chiesa una giornata particolare in cui dominano silenzio e solitudine. Ma c'è chi veglia, nella fede e nella profonda unione con Gesù: è Maria, la Madre. Il significato di questa "Ora della Madre", nelle parole del cardinale arciprete della Basilica di Santa Maria Maggiore

Gabriella Ceraso e Emanuela Campanile - Città del Vaticano

Il Sabato Santo, tutta la Chiesa è raccolta nel cuore di Maria, "la Figlia di Sion, la Madre della Chiesa che visse in questo giorno la sua prova suprema, una prova di fede e di unione col suo figlio il Redentore". Il cardinale Stanisław Ryłco, arciprete della Basilica di Santa Maria Maggiore, parla così della Vergine che alla Vigilia della Pasqua la Chiesa celebra nell' "Ora della Madre". 

In tante cattedrali e chiese cattoliche del mondo e a Roma, nella Basilica che accolse la prima celebrazione liturgica bizantina - nel  IX secolo - officiata dai santi Cirillo e Metodio cioè Santa Maria Maggiore, è proprio il porporato  - questa mattina - a guidare la preghiera dei fedeli utilizzando anche testi liturgici delle Chiese bizantine e ortodosse, per evidenziare l'intimo legame che unisce, nella fede professata e celebrata, l'Oriente e l'Occidente, della Chiesa, come disse Giovanni Paolo II. Una "celebrazione, sentita dai fedeli, che tocca il cuore" e fa vivere la "Pasqua sotto la guida della Madre del Redentore". Ad animare la preghiera la corale “Jubilate Deo” diretta da suor Dolores Aguirre, sui testi - Salmi, Letture, Tropari - preparati da padre Ermanno Toniolo, dell’Ordine dei Servi di Maria, direttore del Centro di cultura mariana di Roma e docente emerito della Pontificia Facoltà Teologica “Marianum”.

Ascolta l'ntervista al cardinale Stanisław Ryłco

Parlando a Pope del significato dell' "Ora della Madre" e del modello che Maria può rappresentare per l'umanità durante i momenti dell'attesa della Resurrezione del Figlio di Dio fatto uomo, il cardinale ripete le parole di Santa Elisabetta: "Beata sei tu che hai creduto". Il cardinale evidenza quindi l'insegnamento fatto di "fede e speranza" che la Madonna ci dà, quando tutti gli altri, persino i discepoli, si sentirono smarriti. La Madre sa che Colui che è morto ed è stato sepolto, tornerà nella Gloria. Lei è modello dunque nell'attraversamento del dolore, nei momenti di buio, quando Dio in qualche modo è assente, non perchè non ci sia più ma perchè non lo si percepisce. Lei è lì, "Sta", vive - dice il porporato-  abbandonata alla volontà del Padre celeste ripetendo in altro modo quel sì da cui tutto era cominciato, nella Casa di Nazareth:

R. – Sabato Santo è, nella Chiesa, una giornata particolare; il suo clima spirituale lo rende molto bene quell’autore cristiano che scrive: “Oggi sulla terra c’è grande silenzio e solitudine. Il Dio fatto carne si è addormentato e ha svegliato coloro che da secoli dormivano”. E’ un giorno di grande attesa, e proprio in questo giorno singolare tanti fedeli si riuniscono per celebrare la cosiddetta “Ora della Madre”: il Sabato Santo è in particolare la sua ora, nella quale lei, figlia di Sion, Madre della Chiesa, visse la prova suprema della sua fede e dell’unione con il suo Figlio, redentore dell’uomo. Il Sabato Santo, la Vergine Maria, la Vergine Addolorata presso il sepolcro di suo Figlio si presenta come l’icona della Chiesa che veglia presso la tomba dello sposo, in attesa di celebrare la sua risurrezione.

Maria è la figura che unisce tradizione bizantina e tradizione occidentale …

R. – Questo è un aspetto molto importante, soprattutto per questa basilica, la Basilica di Santa Maria Maggiore, perché ricordiamo che qui, dopo l’approvazione dei Libri liturgici da parte di Papa Adriano II nel IX secolo, proprio in questa Basilica è stata celebrata per la prima volta la liturgia bizantina i Santi Cirillo e Metodio. Quindi, questa celebrazione dell’Ora della Madre che si ispira alla tradizione bizantina, si iscrive in questa lunga tradizione della nostra Basilica che ha costituito da molti secoli un ponte tra Oriente e Occidente nell’amore verso la Madre di Dio. La celebrazione è composta dai salmi, dalle letture e dalla selezione dei cosiddetti “tropari” della liturgia bizantina, che sono vere strofe poetiche cantate che rendono molto bene i sentimenti di cuore di Maria. E’ una celebrazione che veramente tocca il cuore e permette di cogliere l’essenziale della Pasqua sotto la guida della Madre del Redentore, donna di speranza.

Maria, il Sabato Santo è in silenzio; nel suo “stare” rispecchia tutta la Chiesa. Lei è la desolata. Ma in cosa possiamo sentirla come modello dell’umanità?

R. – La Madonna del Sabato Santo è una donna, sì, del silenzio ma è una donna della fede. Tornano alla memoria le parole di Elisabetta: “Beata sei tu che hai creduto”. La Madonna è una donna della fede che crede sia nel momento dell’Annunciazione, sia in questo ultimo momento di grande prova della fede per la Chiesa nascente. L’insegnamento che la Madonna ci dà in questo giorno particolare è un insegnamento della fede e della speranza, speranza – come dice San Paolo – contro ogni speranza. Nel momento in cui tutti gli altri si sentono smarriti, in Lei, nel suo cuore la fede della Chiesa è rimasta intatta. E per questo il Concilio Vaticano II dice che Maria è Colei che precede nel pellegrinaggio della fede tutta la Chiesa; in particolare, in questa celebrazione questa verità la possiamo toccare con mano.

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17 aprile 2019, 12:22