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Mons. Pontier presidente dei vescovi francesi Mons. Pontier presidente dei vescovi francesi 

Vescovi francesi: su abusi consapevoli nostra responsabilità

Mons. Georges Pontier, presidente dei vescovi francesi, aprendo questa mattina a Lourdes i lavori dell’Assemblea plenaria dell’episcopato, ha ribadito che la Chiesa di Francia continuerà la sua lotta contro la pedocriminalità

A chi si pone degli interrogativi, a chi vive con “dolore” il sospetto che pesa oggi sull’immagine dei preti, a chi si chiede se la Chiesa di Francia continuerà la sua lotta contro la pedocriminalità, “noi diciamo che un passo è stato compiuto. Siamo pienamente consapevoli della nostra responsabilità nei confronti dei bambini e dei giovani che la Chiesa accoglie, nonché di coloro che sono già vittime. Non torneremo indietro”. Così si è espresso mons. Georges Pontier, arcivescovo di Marsiglia e presidente dei vescovi francesi, aprendo questa mattina a Lourdes l’assemblea plenaria che eleggerà il nuovo presidente della Conferenza episcopale.

Affrontato il tema della tutela dei minori partendo dal caso Barbarin

Nel suo discorso di apertura mons. Pontier affronta subito il delicato tema della protezione dei minori all’interno della Chiesa partendo dal “caso Barbarin”: “L’archiviazione presa prima dal pubblico ministero di Lione sul cardinale Barbarin, poi la condanna, seguita dalla richiesta di appello dei suoi avvocati, l’attesa della fine del processo giudiziario da parte del Papa per esaminare la consegna delle dimissioni del cardinale Barbarin, la mancanza di chiarezza del nuovo governo della Diocesi di Lione, le forti reazioni di alcune vittime di abusi”. Tutto questo, ha detto l’arcivescovo Pontier, “segna le nostre Chiese diocesane”. E ancora: “L’orrore mediaticamente esposto, vissuto da religiose aggredite da sacerdoti diocesani o religiosi, o talvolta anche dai propri superiori, richiede che uniamo i nostri sforzi con quelli della Corref (il Consiglio che riunisce tutte le congregazioni religiose di Francia, n.d.r) per consentire alle vittime di essere ascoltate e accompagnate, e di poter denunciare con forza questi atti abietti”.

La sofferenza delle vittime diventa quella di tutta la Chiesa

“Il Signore – conclude mons. Pontier – ci chiede come dovere di giustizia, un’opera di conversione, una necessità missionaria. La sofferenza delle vittime diventa quella di tutta la Chiesa. La loro determinazione è diventata nostra, l’ascolto della loro testimonianza un’interpellanza e una comunione. Riconosciamo in questo l’opera dello Spirito Santo che purifica la Chiesa, e con lei, coloro che sono incaricati a guidarla nella sequela di Cristo”. (Agenzia Sir)

 

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02 aprile 2019, 11:07