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Venezia tra le città italiane che hanno aderito all'iniziativa di ACS nel 2018 per ricordare i cristiani perseguitati Venezia tra le città italiane che hanno aderito all'iniziativa di ACS nel 2018 per ricordare i cristiani perseguitati 

ACS: quattro città italiane tinte di rosso per ricordare i tanti cristiani martiri di oggi

Albenga, Legnano, Pistoia e Sanremo: saranno queste città a colorarsi di rosso, oggi e domani, per ricordare il sangue versato da tanti cristiani in tutto il mondo. Particolare attenzione quest'anno su Nigeria, Pakistan, Siria. L'iniziativa è di ACS, Aiuto alla Chiesa che Soffre

Adriana Masotti - Città del Vaticano

In occasione della XXVII Giornata di preghiera e digiuno in memoria dei missionari martiri che ricorre il 24 marzo, "Aiuto alla Chiesa che Soffre" torna ad illuminare di rosso monumenti, chiese e luoghi simbolo per ricordare i cristiani uccisi e perseguitati a causa della fede. Albenga, Legnano, Pistoia e Sanremo, le quattro città italiane interessate questa volta e in cui oggi e domani si svolgeranno le diverse iniziative della Fondazione.

Legnano: veglia di preghiera e evento pubblico

A Legnano il programma è frutto della collaborazione tra parrocchia, Centro Culturale San Magno e Comune: nel pomeriggio si terrà la veglia di preghiera e l’adorazione che precederanno l’illuminazione della Chiesa del SS. Redentore. Domani sera  in programma e invece un evento cittadino con diversi interventi, tra cui quello del direttore di ACS Alessandro Monteduro e del sindaco, Gianbattista Fratus, a cui seguirà l’illuminazione di rosso del Municipio e della fontana in Piazza San Magno.

A Sanremo e Albenga l'attenzione sulla Nigeria

Nella notte tra oggi e domani, si tingeranno di rosso il Santuario della Madonna della Costa di Sanremo e la facciata e il campanile della Cattedrale di San Michele Arcangelo di Albenga. Nelle due città non mancheranno momenti di testimonianza grazie a don Joseph Fidelis Bature, sacerdote della diocesi di Maiduguri in Nigeria, che racconterà le drammatiche condizioni dei cristiani nel suo Paese. E si raccoglieranno offerte per finanziare gli studi di 120 giovani seminaristi nigeriani delle Diocesi di Umahia e di Sokoto.

Testimonianze dalla Siria a Pistoia

Si parlerà invece di Siria a Pistoia, questa sera, grazie alla presenza di don Ihab Alrachid della diocesi greco melchita di Damasco, alla veglia di preghiera nella Cattedrale di San Zeno. In contemporanea si illumineranno di rosso la Cattedrale e il Palazzo comunale della città.
Si ripete, dunque, l’iniziativa di “Aiuto alla Chiesa che Soffre”. Ai nostri microfoni, Alessandro Monteduro, direttore della Fondazione, ne spiega le ragioni:

Ascolta l'intervista ad Alessandro Monteduro

R. - Come giustamente ha ricordato lei, non è un’iniziativa estemporanea; è un percorso, un’ulteriore tappa. Sono passati tre anni da “Illuminando di rosso”, la prima iniziativa che si è svolta alla Fontana di Trevi, successivamente al Colosseo, e poi in tante città del mondo come Rio de Janeiro, Londra, Parigi con i monumenti più importanti. Perché illuminare di rosso chiese, monumenti, statue, luoghi simbolo delle comunità? Perché è il colore di quel sangue che nel 2019, cioè in questi giorni, purtroppo i cristiani continuano a versare in troppe aree del mondo e il più delle volte soltanto perché cristiani. Non dobbiamo mai dimenticare che i cristiani sono la comunità religiosa maggiormente perseguitata al mondo; non lo racconta solo Aiuto alla Chiesa che soffre. Noi raccontiamo e dimostriamo che i cristiani che oggi vivono in terre di persecuzione sono circa 300 milioni! Un cristiano ogni sette. E allora, pensando a loro, pensando ai cristiani del Pakistan, della Siria, dell’Iraq, della Cina, della Corea del Nord – dove sono detenuti in campi di prigionia a migliaia, solo perché magari trovati in possesso di una Bibbia o di un Vangelo -, pensando però anche a tanti cristiani che soffrono non la persecuzione che abbiamo conosciuto, ma un alto tipo di oppressione, quest'anno poniamo attenzione anche ai cristiani del Venezuela. Io sono appena rientrato da quel Paese e quindi li porto particolarmente nel cuore. Vivono in una condizione disperata. Pensando a tutti loro, illuminiamo queste quattro città, per squarciare il velo dell’indifferenza che è insopportabile.

Che bilancio si può fare fino a questo momento per quest'anno riguardo agli atti di persecuzione, ai cristiani uccisi...

R. - Posso solo dire che in questi giorni, abbiamo raccontato la sofferenza dei cristiani in Nigeria. Soltanto nel mese di febbraio in una determinata area del Paese sono stati oltre 130 i cristiani assassinati. Abbiamo raccontato l’assassinio, sempre in Nigeria, di padre Clement e ancora l’ulteriore uccisione di un altro sacerdote in Camerun, e poi il sequestro di un sacerdote in Burkina Faso. Non sono in grado di dire e non voglio dire se la persecuzione dei primi due mesi del 2019 è aumentata rispetto ai primi due mesi del 2018; posso però dire che è un fiume che non si arresta, è un fiume orribile e noi lo immaginiamo appunto colorato di rosso, quel rosso che andiamo a proiettare sui monumenti.

Ha citato la Nigeria. E proprio di questo Paese si parlerà ad Albenga, grazie alla testimonianza di un sacerdote nigeriano. A Pistoia invece ci saranno testimonianze sulla Siria 

R. - Posso aggiungere che a Legnano ci sarà la testimonianza di un altro sacerdote che proviene dal Pakistan. Sono Paesi che vivono una condizione di oppressione, un’oppressione motivata da un fondamentalismo e da un estremismo religioso. In Nigeria per anni abbiamo raccontato la sola presenza di Boko Haram che punta a decristianizzare il Nord della Nigeria, ma adesso i cristiani soffrono anche nel Sud e nella Middle Belt, perché si è presentata – anzi, c'è sempre stata - questa nuova organizzazione aggressiva, parlo dei fulani. Ma mentre prima questi allevatori uccidevano per ragioni di conquista del territorio o per ragioni collegate al bestiame, adesso - lo riferisce l’intero clero nigeriano - nell’azione di questi fulani nella Middle Belt c’è anche una connotazione di fede, cioè c’è la voglia di decristianizzare i villaggi.

Le iniziative promosse da ACS sono anche una chiamata alla solidarietà. Ad esempio, ad Albenga, oggi si raccoglieranno dei fondi per finanziare gli studi di alcuni giovani seminaristi...

R. - Il rosso sui monumenti – lo ribadisco – è per squarciare il velo dell’indifferenza, un virus che uccide quanto l’azione degli esecutori. Troppa indifferenza. È inutile che facciamo finta, per esempio, di non vedere come rispetto a quei fatti di cronaca che ho appena riportato – i sacerdoti assassinati, il sacerdote rapito – non c’è stata testata “generalista” di informazione che l'abbia raccontato. Ci siamo solo nutriti dell’informazione cattolica. E questo non va bene. Nel contempo confidando nella generosità della comunità cattolica italiana, proviamo a sostenere questi cristiani, oltre che con la preghiera, anche con donazioni. Nel caso specifico: i seminaristi. Come si fa a non sostenere, in questo momento, una Chiesa che rappresenta probabilmente, anche in Nigeria, la più autorevole istituzione per l’intera popolazione cristiana? Allora questa è l’occasione per rinnovare il nostro impegno.

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23 marzo 2019, 11:14