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Card. Sandri: Libano, laboratorio di convivenza e di pace

Celebrata ieri a Roma, presso il Pontificio Collegio Maronita, la divina liturgia in rito siro-antiocheno maronita per la solennità di san Maroun, patrono e fondatore della Chiesa di Antiochia dei Maroniti. Presente anche il cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali

Barbara Castelli – Città del Vaticano

“L’esperienza stessa dello stare insieme, dello stringersi la mano, senza rinnegare o mettere da parte la propria identità e tradizione, ha rilanciato davanti agli occhi di tutti la possibilità di una convivenza pacifica, mettendo al bando ogni forma di violenza verbale o fisica o visioni fondamentaliste che piegano il nome di Dio a progetti di conquista o potere”. Con queste parole il cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, ricorda il recente viaggio apostolico di Papa Francesco negli Emirati Arabi Uniti, tra il 3 e il 5 febbraio scorsi. L’occasione è stata la divina liturgia in rito siro-antiocheno maronita per la solennità di san Maroun, patrono e fondatore della Chiesa di Antiochia dei Maroniti, ieri pomeriggio presso il Pontificio Collegio Maronita in Urbe. La celebrazione, presieduta dal procuratore presso la Santa Sede e rettore mons. Francois Eid, è concelebrata da numerosi sacerdoti e religiosi, maroniti, di altre Chiese orientali cattoliche e latini. Nel suo saluto, il porporato cita anche la firma del Documento sulla fratellanza umana, auspicando che sia diffuso e studiato. “Il Libano – ha detto – dovrà essere in prima linea in questo nuovo cammino, di speranza e di riconciliazione”.

Libano, terra di incontro

Anche mons. Francois Eid, nella sua omelia, sottolinea l’importanza del testo siglato ed auspica che possa contribuire a “costruire la civiltà dell’incontro e della cooperazione tra i popoli”. Al centro delle riflessioni del procuratore presso la Santa Sede e rettore anche la storia della Chiesa Maronita e l’esempio e l’eredità di san Maroun. “Il Libano – rimarca – è Paese d’incontro tra il Cristianesimo e l’Islam, modello di convivenza tra 18 comunità religiose diverse e messaggio di dialogo e di pace per l’Oriente e l’Occidente”. Attualmente, la festa dell’Annunciazione a Maria è una festa nazionale, per i cristiani e i musulmani. “Da quest’incontro con l’Islam – conclude – fatto con spirito di dialogo, nel rispetto della persona, dei suoi diritti umani, culturali e spirituali, è nato il ‘Libano Messaggio’ di libertà e modello di diversità e di convivenza”.

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Le foto della divina liturgia per san Maroun
10 febbraio 2019, 10:39