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Mons. Domenico Sorrentino Arcivescovo Assisi - Nocera Umbra - Gualdo Tadino Mons. Domenico Sorrentino Arcivescovo Assisi - Nocera Umbra - Gualdo Tadino 

Mons. Sorrentino: Carlo Acutis come San Francesco

L’arcivescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, mons. Domenico Sorrentino, racconta come la comunità locale si prepara alla traslazione del corpo di Carlo Acutis all’interno della Santuario della Spoliazione che avverrà il prossimo 5 e 6 aprile

Eugenio Bonanata - Città del Vaticano

Noi sentiamo in tutta questa vicenda una grande grazia. In una città come  Assisi che dispone di una lunga storia di fede, ora arriva un’altra figura di santità che è stata riconosciuta dal Santo Padre, nel luglio scorso: il venerabile Carlo Acutis. Così l’arcivescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, mons. Domenico Sorrentino parlando della prossima traslazione del corpo di Carlo Acutis all’interno della Santuario della Spoliazione: 

"Carlo è un ragazzo che è nato lontano da Assisi, ma che è approdato e ha messo le radici in questa terra. La comunità cristiana di Assisi sente di essere destinataria di un dono ulteriore e non a caso ha voluto che il corpo del Venerabile fosse collocato dentro il Santuario della Spoliazione. Questo luogo ricorda ciò che il giovane Francesco fece, davanti al vescovo Guido e davanti al padre Pietro di Bernardone: quando si spogliò di tutti i suoi beni per esprimere la sua piena adesione a Cristo. A otto secoli di distanza da quell’evento c’è un giovane che, nelle maniere possibili, alla sua età e nel suo contesto, ha fatto lo stesso: si è spogliato di sé. Amava dire: ‘Non io, ma Dio’. Dunque c’è un incontro di luci in questo Santuario così significativo per Assisi".

Tutto questo avverrà a breve, il 5 e 6 aprile…

"Il 5 aprile il corpo di Carlo che è stato fino ad ora nel cimitero di Assisi verrà portato nella Cattedrale di Assisi, dove ci sarà una celebrazione eucaristica e successivamente anche una veglia per giovani. Carlo parla in modo speciale ai giovani e dunque vogliamo coinvolgerli. L’indomani, il 6 aprile, la salma sarà ancora nella Cattedrale e di pomeriggio verrà portata nel Santuario della Spoliazione dove dopo la Messa verrà tumulata".

Il corpo sarà esposto?

"Adesso no. Bisogna sottolineare che Carlo non è ancora Beato e dunque per lui non è possibile un culto pubblico. Carlo è dichiarato dal Papa venerabile, cioè si dichiara la sua vita santa e l’eroicità delle sue virtù. Perciò non si parla esposizione del corpo, almeno per ora".

Come verrà collocato in chiesa?

"E’ prevista la tumulazione in una tomba molto bella, che è stata predisposta nella navata destra del Santuario della Spoliazione. Chi verrà al santuario potrà onorarlo e venerarlo in questo punto della Chiesa che peraltro è un vero gioiello di Assisi. Si tratta dell’antica cattedrale della città".

Cosa ci si aspetta da questa presenza di Carlo ad Assisi?

"Credo che sarà molto bello poter incontrare nel panorama della santità di Francesco e Chiara, che hanno segnato Assisi, anche la figura di questo giovane del nostro tempo. Già ci sono segnali importanti, da molte parti del mondo. C’è un grande interesse: è tempo di santità; è tempo che il popolo di Dio prenda coscienza che la nostra vocazione comune è diventare santi. Quando si guarda ai santi del passato, anche i più grandi e più attraenti come Francesco, c’è sempre il rischio di pensare a una santità distante da ammirare, ma non da imitare. Carlo è capace di portare la santità a distanza ravvicinata, di dimostrare che può essere la santità della vita di ogni giorno, la santità del giovane come dell’anziano, la santità dello studente come dell’operaio. La santità è davvero una vocazione comune e possibile. Carlo ce la mostra nella sua praticabilità".

Ad Assisi ci sono già diversi segnali della presenza di Carlo, ad esempio la famiglia ha costruito una struttura di accoglienza per i pellegrini…

"Succede spesso in questi luoghi di pellegrinaggio. Dopo aver visitato il dove si trova il corpo di un Santo o dove è evocata una storia, poi si ha bisogno anche di sostare, di riflettere, di pregare. Ed è bello che questo sia possibile anche per Carlo, non solo nel santuario dove egli starà - il Santuario della Spoliazione - che peraltro stiamo rinnovando con un percorso di recupero dell’antico vescovado di Assisi, anche per far rivivere la storia di Francesco".

D. – Il Festival del cinema di Spello quest’anno ha deciso di aprire la kermesse il 22 febbraio, proprio ad Assisi, con la proiezione di un documentario sui miracoli eucaristici che si intitola “Segni” e che si è ispirato all’esperienza di Carlo Acutis. Anche questo è un segnale di attenzione nei confronti della vicenda da parte della comunità locale…

Carlo parla al nostro tempo, è un giovane del nostro tempo, amava la natura, la bellezza della vita quotidiana, amava il computer era "un po’ un genio anche dell’informatica". E dunque non mi sorprende che cominci intorno a lui a svilupparsi questo interesse mediatico, addirittura del cinema, di un festival del cinema. Ritengo che il Signore si stia servendo della sua figura per incidere nel nostro tempo e nella nostra cultura.

Ascolta l'intervista su Carlo Acutis a mon. Domenico Sorrentino

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22 febbraio 2019, 16:32