Mons. Lorefice: no alla malavita nelle confraternite palermitane
Tiziana Campisi ¨C Città del Vaticano
Di fronte a ¡°imbarazzanti e inaccettabili tentativi di fare delle confraternite centri di una pratica fintamente religiosa per puro esibizionismo e folklorismo, di esercizio di potere e, perfino, un alibi per persone di dubbia moralità sociale ed ecclesiale¡±, l¡¯arcivescovo di Palermo, mons. Corrado Lorefice, ha emanato un decreto che definisce i requisiti richiesti a quanti vogliono entrare a far parte di confraternite. Il presule sottolinea che è ¡°intrinsecamente inconciliabile l¡¯agire malavitoso ¨C tanto più una militanza attiva tra i ranghi di società di stampo mafioso ¨C e l¡¯appartenenza ad una delle tante nostre Confraternite che perseguono i fini apostolici propri della Chiesa¡±. L¡¯arcidiocesi in pratica vuole vigilare e tutelare da associazioni mafiose e criminali o da associazioni segrete, le realtà confraternali che hanno il compito di trasmettere le tradizioni della pietà popolare e una testimonianza di vita coerente con il Vangelo. In sintesi i confrati dovranno presentare i certificati del casellario giudiziale; parroci e assistenti spirituali dovranno attestare le intenzioni di quanti intendono entrare in una confraternita; non possono essere membri di confraternite quanti hanno commesso reati o fanno parte di associazioni mafiose o contrarie ai valori evangelici.
Le disposizioni del decreto di mons. Corrado Lorefice
Questi i punti fondamentali del decreto:
1: ¡°quanti ¡ sono chiamati ad assumere responsabilità nelle Confraternite nella qualità di componenti del Consiglio Direttivo delle medesime o nella qualità di componenti del Consiglio del Centro Diocesano per le Confraternite, hanno l¡¯obbligo di produrre, quale documentazione necessaria, il Certificato generale e il Certificato dei Carichi Pendenti del Casellario Giudiziale ¡ quale documentazione essenziale ad attestare il loro indubbio percorso di testimonianza dei valori evangelici nella vita civile¡±;
2: anche ¡°quanti desiderano far parte di una Confraternita, oltre ai certificati già previsti dallo Statuto Diocesano e dagli Statuti delle singole Confraternite (Certificato di Battesimo e Cresima, di Matrimonio e Stato di Famiglia)¡± dovranno esibire i certificati del Casellario Giudiziale;
3: parroci e assistenti spirituali delle Confraternite dovranno ¡°accompagnare sempre la richiesta di ammissione ad una Confraternita con una lettera che dia sufficienti garanzie circa la retta intenzione del richiedente e la serietà della sua vita, quale condizione essenziale e imprescindibile per l¡¯ammissione nella Confraternita¡±; inoltre, concluso il periodo di Noviziato, previsto per la formazione dei nuovi confrati¡± occorrerà ¡°rilasciare un attestato di idoneità del candidato¡±;
4: nello Statuto Diocesano per le Confraternite e negli Statuti delle Confraternite vanno inserite nuove norme con le seguenti disposizioni: ¡°non possono essere accolti, quali membri della Confraternita, coloro che si sono resi colpevoli di reati disonorevoli o che con il loro comportamento provocano scandalo; coloro che appartengono ad associazioni di stampo mafioso o ad associazioni più o meno segrete contrarie ai valori evangelici¡± e ancora quanti ¡°hanno avuto sentenza di condanna per delitti non colposi passata in giudicato¡±; infine ¡°decade automaticamente dal ruolo di confrate chi si rende colpevole dei reati che sono ostativi all¡¯ammissione¡±, mentre ¡°i confrati che siano interessati da provvedimenti cautelari restrittivi della libertà personale, decadono dalla loro condizione di confrate, fino all¡¯accertamento giudiziario della loro condizione¡±.
L¡¯eco dell¡¯appello di Giovanni Paolo II e dei vescovi siciliani
Mons. Lorefice riconosce nelle confraternite ¡°una realtà ecclesiale capace di costituire ancora oggi un valido contributo per la vita di fede di tanti uomini e donne¡± ed ¡°espressione di una pietà popolare, ancora in grado di parlare al cuore dell¡¯uomo contemporaneo¡±, ma, ricordando quanto scritto dai vescovi siciliani nella recente lettera ¡°Convertitevi¡± per il venticinquesimo anniversario dell¡¯appello di Giovanni Paolo II nella Valle dei Templi di Agrigento, ha voluto ribadire l¡¯inconciliabilità ¡°di chi si affilia alle organizzazioni mafiose, pur continuando a farsi quotidianamente il segno della croce e a frequentare la messa domenicale, oltre che le processioni patronali e le riunioni confraternali, senza però avvertire in tutto ciò alcuna contraddizione¡±. ¡°Non possiamo rassegnarci ¨C hanno affermato i presuli nel documento ¨C a veder degenerare le varie forme di pietà popolare in espressioni di mero folklore, manovrabile in varie direzioni, anche da parte delle famiglie mafiose di quartiere in quest¡¯ultimo caso soprattutto per fini di visibilità e di legittimazione sociale¡±. L¡¯arcivescovo di Palermo ora ha voluto tradurre in concrete decisioni il rifiuto di feste pseudo-religiose che degenerano in sagre profane, ¡°dove ¨C nella cornice di subdole regie malavitose ¨C all¡¯autentico sentimento credente si sostituiscono l¡¯interesse economico e l¡¯ansia consumistica, e dove non si tributa più onore al Signore ma ai capi della mafia¡±.
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