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Mons. Girelli: pellegrinaggi in Terra Santa opportunità per cristiani

Prosegue in Terra Santa l’annuale incontro dell’Holy Land Coordination, organismo che raggruppa vescovi provenienti da Europa, Nord America e Sud Africa per sostenere le comunità cristiane locali. L’appuntamento 2019, tra il 12 e il 17 gennaio, ha per tema: “Cristiani in Israele, sfide e opportunità”

Barbara Castelli – Città del Vaticano

Tra le tante sfide in Terra Santa, “i pellegrinaggi rappresentano una grande opportunità per la comunità cristiana locale”. Con queste parole mons. Leopoldo Girelli, nunzio apostolico in Israele e a Cipro e delegato apostolico in Gerusalemme e Palestina, ha commentato all'AgenziaSir l’annuale incontro dell’Holy Land Coordination, costituito quest’anno da diciassette vescovi delegati provenienti da Europa, Stati Uniti, Canada e Sud-Africa. L’incontro 2019 vede i presuli muoversi tra Gerusalemme, Haifa e alcuni villaggi cristiani in Cisgiordania e Israele. “Siamo venuti – ha detto il vescovo Declan Lang, a guida dell’Hlc – per essere solidali con le comunità cristiane in Terra Santa, che sono una parte importante della nostra famiglia e danno un ricco contributo alla società, sia in Israele sia in Palestina, come vedremo nelle visite alle scuole cristiane, negli ospedali e nel dialogo con i politici locali”. Tra gli appuntamenti in programma, anche il dialogo con le altre confessioni religiose: stamani, ad Haifa, i presuli hanno incontrato leader islamici, ebraici, drusi e bahai. “Siamo tutti figli di Dio – ha detto il musulmano Rashad Abo Alighaa – e dunque dobbiamo impegnarci per la fratellanza nel mondo, per il perdono e per la pace”.

Preghiera, pellegrinaggi e persuasione

Le visite dell’Holy Land Coordination, che dal 1998 hanno luogo ogni anno nel mese di gennaio, hanno lo scopo di sostenere la Chiesa di Terra Santa attraverso la preghiera e il pellegrinaggio, oltre che svolgendo un lavoro di sensibilizzazione presso i rispettivi governi, ambasciatori, mass-media. I dati del ministero del Turismo relativi al 2018 parlano di 4.120.800 turisti arrivati in Israele, in aumento del 14% rispetto al 2017 e del 42% rispetto al 2016. I presuli dell’Hlc, riferisce ancora il Servizio di informazione religiosa, hanno incontrato anche l’amministratore apostolico del Patriarcato latino di Gerusalemme, mons. Pierbattista Pizzaballa, il quale ha parlato di un “progressivo deterioramento della situazione politica e sociale”. “Israele – ha precisato – è atteso da elezioni anticipate che potrebbero vedere la destra di nuovo al potere. Sull’altro versante, le due anime palestinesi Hamas e Fatah continuano a non parlarsi”.

Impensabile il silenzio davanti a un’ingiustizia

Domenica i vescovi dell’Hlc sono stati nella città palestinese di Zabababdeh per celebrare la Messa con la comunità locale. La cittadina, dove i tre quarti della popolazione sono cristiani, si trova nella regione povera e spesso trascurata della Cisgiordania settentrionale. “La promozione della pace, dell’amore, della giustizia e della verità – ha detto mons. Stephen Brislin, arcivescovo di Cape Town – è parte integrante della missione della Chiesa. In presenza di ingiustizie, di odio e violenza non possiamo restare in silenzio o neutrali”. Il presule, si legge ancora tra le pagine del Sir, ha espresso vicinanza e gratitudine ai presenti per il loro impegno a “mantenere viva la fiamma della Cristianità nei luoghi dove Gesù è nato, morto e risorto”.

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14 gennaio 2019, 13:38