Nicaragua: annullata processione per la pace a Managua
Roberto Piermarini - Città del Vaticano
La tradizionale processione, ha ricordato il quotidiano El Nuevo Diario, si era sempre svolta dal 1968 a partire dal Collegio di Cristo Re fino alla cattedrale, nel centro della capitale nicaraguense, e non ha mai richiesto un’autorizzazione da parte della polizia che dallo scorso ottobre ha proibito qualunque manifestazione all’aperto che non sia stata convocata dallo Stato. La decisione adottata dal card. Leopoldo Brenes – riporta l’Agenzia Ansa - è stata formalizzata in un comunicato dell'arcidiocesi di Managua in cui si rende noto che "l'attività programmata per questo primo gennaio si limiterà unicamente ad un periodo di orazione nel pomeriggio con l’adorazione del Santissimo Sacramento nella cattedrale di Managua, che sarà seguito da una Messa". Senza fornire particolari su cosa abbia determinato il cambiamento del programma, il comunicato si limita a sostenere che "la scelta è stata fatta per favorire ulteriormente l'ambiente di preghiera e di riflessione della comunità ecclesiale arcidiocesana".
La polizia ha presidiato l’area della processione
Nell'area dove si sarebbe dovuta svolgere la tradizionale processione – riferisce l’Agenzia Efe - la polizia nicaraguense ha dispiegato un forte sistema di sicurezza, compresa la polizia antisommossa. Gli agenti sono rimasti fin dalle prime ore del mattino nella zona conosciuta come Cristo Re, da dove i fedeli cattolici pensavano di raggiungere a piedi la cattedrale di Managua, situata nel centro della città, a pochi chilometri di distanza. I nicaraguensi hanno usato i loro social network per ripudiare la presenza della polizia nell’area, luogo del più seguito e tradizionale evento della Chiesa cattolica in Nicaragua.
Un evento per la Giornata Mondiale della pace
La processione era stata annunciata dal clero nicaraguense come un atto di fede, nonostante la crisi socio-politica che il Nicaragua sta attraversando, ed anche come contributo del Nicaragua alla Giornata Mondiale della Pace, che la Chiesa cattolica ha celebrato ieri a livello internazionale.
La repressione del governo ha causato centinaia di morti, feriti e persone scomparse
Le relazioni fra lo Stato e la Chiesa in Nicaragua sono diventate tese da quando in aprile sono scoppiate proteste antigovernative a Managua ed altre città nicaraguensi, con scontri che hanno causato la morte di centinaia di persone, da 325 a 545 o 199 secondo il governo. E nelle drammatiche giornate in cui la polizia è intervenuta pesantemente contro i manifestanti, la Chiesa si è schierata dalla parte delle vittime. Le agenzie contano centinaia di scomparsi e 674 "prigionieri politici", mentre il governo conferma 340 prigionieri, che chiama "terroristi", “golpisti" e "criminali comuni".
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