蜜桃交友

I giovani sono il segno della 鈥渟peranza鈥� per l鈥檃vvenire dei cristiani e di tutto il Medio oriente, alla luce delle 鈥渟fide鈥� sempre più pressanti che emergono nella regione; i leader cristiani, seguendo l鈥檈sempio di papa Francesco, assicurano il loro 鈥渋mpegno鈥� per garantire 鈥渓e basi鈥� della presenza futura 鈥渘ella loro terra鈥�. È quanto emerge nella dichiarazione finale della 26.ma Conferenza dei patriarchi d鈥橭riente, in programma (per la prima) a Baghdad, in Iraq, dal 26 al 30 novembre. Nel messaggio, ripreso dall鈥橝genzia AsiaNews, i capi delle Chiese orientali esortano ragazzi e ragazze a 鈥渕antenere salda la fede鈥� e a 鈥渃ontribuire鈥� allo sviluppo della regione in un鈥檕ttica di pace, amore e giustizia.

Un incontro per rafforzare l鈥檜nità fra i cristiani d鈥橭riente

L鈥檌ncontro dei patriarchi aveva come obiettivo quello di rafforzare l鈥檜nità fra i cristiani d鈥橭riente, per rispondere alle molte sfide che minacciano la sopravvivenza stessa delle comunità, fra cui persecuzioni, estremismo e migrazione. All鈥檈vento hanno partecipato il patriarca maronita card Beshara Raï, il greco-cattolico Youssef Absi, il siro-cattolico Ignace Joseph III Younan, il rappresentante del patriarcato latino di Gerusalemme mons. Shomali e il padrone di casa, il patriarca caldeo card Louis Raphael Sako che ha tenuto il discorso di apertura. A conferma dell鈥檃ttenzione dei leader cristiani per i giovani, nel contesto della Conferenza si è tenuta una solenne Messa nella cattedrale di san Giuseppe a Baghdad; durante la funzione, ragazzi e ragazze hanno condiviso con cardinali, vescovi e sacerdoti presenti le loro domande, le preoccupazioni, i timori, le aspirazioni e le sfide per il futuro.

L鈥檌ncontro dei patriarchi con i leader iracheni

La 26.ma Conferenza, durante la quale i patriarchi e i capi delle Chiese orientali hanno incontrato il Presidente della Repubblica irakena Barham Salih e il premier Adel Abdul Mahdi, si è conclusa ieri mattina con una solenne concelebrazione eucaristica nella capitale. Durante la funzione è stato letto il Messaggio conclusivo, che oltre a rivolgersi ai giovani è servito anche per fare il punto della situazione dei vari Paesi.

Siria e Iraq

In Siria vi è 鈥渟oddisfazione鈥� per una progressiva stabilizzazione di molte parti del Paese e la speranza è che presto tutta la nazione possa essere pacificata. A questo si aggiunge un appello per un 鈥減ronto rientro鈥� di profughi e rifugiati, per rafforzare il percorso di 鈥渦nità nazionale鈥�. Per quanto concerne l鈥橧raq, vi è 鈥渁pprezzamento鈥� per l鈥檃tmosfera 鈥減ositiva鈥� che comincia a emergere, a garanzia di una ulteriore 鈥渟tabilità鈥� anche se serve impegno nella lotta all鈥檌deologia estremista che non è stata ancora sradicata del tutto. Vi è anche un invito ai giovani a 鈥渞imanere鈥� per contribuire all鈥檕pera di ricostruzione.

Libano e Palestina

Le preoccupazioni per il Libano riguardano la formazione nel più breve tempo possibile di un nuovo governo, che sappia rispondere ai problemi e alle esigenze dei cittadini. I leader cristiani ricordano e plaudono all鈥檈norme impegno profuso dal Paese dei cedri nell鈥檃ccoglienza di profughi e rifugiati dalla vicina Siria in guerra. Solidarietà viene inoltre manifestata anche per la Palestina e il suo popolo, che continua a subire l鈥檕ccupazione israeliana nel contesto di una situazione che appare 鈥渃ongelata鈥�. Confermato anche il 鈥渃ompleto rifiuto鈥� di considerare Gerusalemme come capitale di Israele e il trasferimento delle ambasciate.

Giordania ed Egitto

Della Giordania viene apprezzata la 鈥渟tabilità鈥� e la 鈥渃onvivenza鈥�, mentre per l鈥橢gitto si sottolinea il tentativo di 鈥渞innovare il discorso religioso鈥� eliminando le componenti di odio, e il tentativo di garantire l鈥檜guaglianza partendo dal principio di 鈥渃ittadinanza鈥�. Dando l鈥檃ppuntamento al prossimo incontro che si terrà proprio nel Patriarcato dei copti al Cairo (Egitto) dal 25 al 29 novembre 2019, i leader cristiani si appellano a tutti i capi di Stato e governo del Medio oriente perché assicurino il rispetto dei diritti umani a tutti i cittadini, secondo quanto sancito nella carta delle Nazioni Unite. (AsiaNews)