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Padre Lombardi: “Seminare fiducia e speranza di redenzione in carcere"

Convegno promosso dal Seraphicum, l'Associazione Culturale G. De Carli e le E. Messaggero Padova sul mondo dei “ristretti”. Presentato il libro di F. Beppe Giunti “Padre nostro che sei in galera”

Davide Dionisi -  Città del Vaticano

Coincidenza non voluta, ma efficace e, per certi versi, illuminante. Nel giorno in cui Papa Francesco ha inaugurato il nuovo ciclo di catechesi per l’udienza generale, dedicato alla preghiera di Gesù, al Seraphicum di Roma si è parlato di “Padre nostro che sei in galera”.

E’ questo infatti il titolo del volume, edito da “Edizioni Messaggero Padova”, scritto da Fr. Beppe Giunti e i “fratelli briganti”, ovvero gli ospiti (collaboratori di giustizia ndr) della Casa di reclusione “San Michele” di Alessandria. Un’esperienza maturata dal francescano accanto ai detenuti che è diventata, appunto, preghiera. “Non ho avuto alcuna difficoltà a scrivere un libro del genere” ha detto Fr. Beppe ai nostri microfoni . “Di fronte ad un frate, i detenuti non hanno avuto alcuna difesa . Ho provato molte gioie nel percorrere questa strada, ma anche tante nostalgie che vado a curarmi ogni tanto tornando da loro." Ma come nasce l'idea di un volume con un titolo così forte?

Ascolta l'intervista a Fra Giuseppe Giunti

“Per il carcere, ma non solo, dobbiamo tornare alle origini ed ispirarci al protocollo francescano dell’accoglienza” ha sottolineato nel corso del suo intervento Fr. Fabio Scarsato, Direttore del Messaggero di S. Antonio. “Cambiare in sostanza la grammatica dell’approccio nei confronti della devianza criminale, proprio come fece San Francesco con il lupo” ha aggiunto.

Secondo il Direttore di Tv2000, Lucio Brunelli “Lo scopo del carcere è quello di dare sicurezza e allo stesso tempo assicurare il reinserimento nella società. Questa la finalità costituzionale e tutti gli interventi dei pontefici che si sono recati in carcere hanno sottolineato proprio questo”

Ascolta l'intervista a Lucio Brunelli

"Il sistema carcerario dovrebbe portare ad un reinserimento positivo nella società” ha evidenziato Padre Federico Lombardi, Presidente della Fondazione Ratzinger, “La giustizia si ristabilisce non quando si chiude qualcuno, lo si elimina o lo si condanna perpetuamente, ma quando gli si dà la possibilità di superare l’errore,  riconoscendone la gravità ma anche ricostruendo un rapporto con gli altri, con le vittime  e con la società che è stata danneggiata.  La giustizia vera” ha aggiunto Lombardi “si stabilisce quando si è costruito il rapporto di fiducia e di pace con il prossimo. Questa è la meta da raggiungere”

Ascolta l'intervista a Padre Federico Lombardi

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Convegno al Seraphicum sul carcere
06 dicembre 2018, 13:14