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Mons. Scicluna: sugli abusi, la gente non vuole parole ma impegno

Alla plenaria del Ccee, mons. Scicluna commenta con i giornalisti la decisione del Papa di convocare una riunione con i presidenti degli episcopati sulla tutela dei minori

Alessandro Gisotti - Poznan

L’iniziativa del Papa di convocare a febbraio una riunione sulla tutela dei minori con i presidenti di tutte le Conferenze episcopali “è un segno molto forte di un impegno per la difesa della dignità dei minori nella Chiesa”. È quanto affermato da mons. Charles Scicluna in una conferenza stampa a Poznan, durante la plenaria del Ccee. L’arcivescovo maltese, presidente del Collegio per l’esame dei ricorsi sui delicta graviora della Congregazione per la Dottrina della Fede, ha sottolineato che questa riunione “dice una cosa fondamentale e cioè che la questione della tutela dei minori impegna tutta la Chiesa e tutti nella Chiesa”. (Ascolta l'intervento di mons. Scicluna nella conferenza stampa a Poznan)

Alla gente non bastano più le promesse

Questa convocazione da parte di Francesco, ha proseguito mons. Scicluna, nasce anche “dall’aspettativa della gente che dai documenti e dalle parole vuole che passiamo ai fatti”. La gente, ha detto ancora, “ha bisogno di capire che non bastano le promesse e le belle parole”, ma che c’è “un impegno di tutti, di tutta la Chiesa “. 

La questione abusi non si risolve solo dalla gerarchia

Ancora, mons. Scicluna ha ricordato i passi avanti fatti dalla Santa Sede in particolare dal 2011 e l’approvazione delle linee guida per la tutela dei minori da parte degli episcopati. E tuttavia, ha ammonito, “non bisogna avere solo documenti, bisogna sensibilizzare tutta la comunità perché questo triste fenomeno non si risolve solo dalla gerarchia. È un impegno che deve coinvolgere tutti”.
 

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14 settembre 2018, 19:16