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Lo sbarco di una migrante con il suo bambino Lo sbarco di una migrante con il suo bambino 

Roma: una Casa per donne rifugiate e migranti in difficoltà

Si chiama “Benvenuta donnaâ€, il nome della Casa per donne rifugiate con bambini e per le migranti in situazioni di vulnerabilità che si inaugura oggi a Roma su iniziativa della Congregazione delle suore Missionarie Scalabriniane, del Dicastero della Santa Sede per il servizio dello Sviluppo umano integrale, della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica, della Uisg e della Cei

Francesca Sabatinelli - Città del Vaticano

“E’ una casa che accoglie, protegge e che vuole favorire promozione e integrazione, così come ci ha suggerito il Santo Padreâ€, spiega suor Etra Modica, vicaria generale delle Scalabriniane.

Una casa simbolica, perché sono due nella realtà, tra le prime del genere in tutta Italia e si trovano a Roma in via della Pineta Sacchetti e in via Michele Mercati. E’ qui che verranno accolte le donne che hanno ottenuto il riconoscimento dello status di rifugiate in Italia o che potrebbero regolarizzare la loro condizione migratoria. Queste donne e i loro bimbi, che suor Etra definisce “un progetto di vitaâ€, per ora sono 16 adulte e 7 minori, potranno stare nella casa per un periodo che va dai sei mesi a un massimo di 12, almeno fin quando non avranno raggiunto una completa autonomia e integrazione. A fornire gli spazi sono state le Suore Missionarie del Sacro Cuore di Gesù, ma alla piena realizzazione del progetto hanno contribuito altre Congregazioni religiose femminili.

“L’obiettivo – spiega ancora suor Etra – è quello di aiutarle nel passaggio dallo Sprar alla propria autonomia. E’ una casa-mediazioneâ€. Accanto alle suore, opereranno assistenti sociali, educatori, che accompagneranno queste donne nel loro cammino, anche di fede, cristiana e non solo.

Ascolta l'intervista a suor Etra

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30 settembre 2018, 09:00