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“Dove i cristiani muoiono”, un libro che vuole costruire la pace

Presentato oggi a Roma il libro di mons. Luigi Ginami. Prima della conferenza, la celebrazione della Santa Messa nella Basilica di San Pietro

Luisa Urbani – Città del Vaticano

Si è svolta oggi a Roma, preceduta da una Santa Messa di ringraziamento nella Basilica di San Pietro, la presentazione alla stampa del libro “Dove i cristiani muoiono”. Edito nel marzo scorso da San Paolo e scritto da monsignor Luigi Ginami, racconta di quattro diverse missioni di solidarietà, promosse dalla Fondazione Santina Onlus, in luoghi dove oggi essere cristiani vuol dire mettere a repentaglio la propria vita. Ogni giorno, uomini, donne, e spesso anche bambini, muoiono per la propria fede. Ed è proprio a loro, a questi nuovi martiri, che monsignor Ginami ha voluto dare voce attraverso le sue storie.

La presentazione

“Abbiamo deciso – spiega l’autore del libro alla conferenza stampa - di non far intervenire persone provenienti dall’ambito ecclesiale o vaticano. Abbiamo voluto coinvolgere persone che hanno una sensibilità diversa da quella cristiana, come laici e persone di altre religioni Per questo motivo questa sera sono con noi Stefano Folli, firma laica del quotidiano La Repubblica, e la giornalista turca e presidente dell’Associazione della Stampa Estera in Italia, Esma Cakir”.

Un libro che vuole costruire pace

Il libro, infatti, vuole costruire pace e dialogo tra i popoli e le religioni. “Non vuole essere una lettura di guerra– prosegue monsignor Ginami – ma di pace” anche perché la persecuzione è un problema che affrontano tutti i giorni anche musulmani, ebrei e i fedeli di ogni altra religione.

Una crisi dell’umanità

“Sono rimasta scioccata nel leggere le storie raccontate da monsignor Ginami – dichiara Esma Cakir – Io sono nata e cresciuta in Turchia,sono musulmana, ma non mi hanno mai insegnato che bisogna perseguitare le persone di altre religioni. Ritengo – prosegue – che quello che sta accadendo oggi sia una crisi dell’umanità, non imputabile alla Fede religiosa”.

Un lavoro coraggioso

“È un libro coraggioso perché urta il nostro quieto vivere”. Con queste parole Stefano Folli definisce il libro di monsignor Ginami. Secondo il giornalista quello che viene presentato nel libro “è un tema che viene poco trattato. Si preferisce non insistere troppo sul fatto che esistono al mondo luoghi dove i cristiani vengono uccisi per la loro fede. Secondo me – prosegue - non si parla abbastanza di queste vicende perché noi stiamo vivendo una crisi dei valori dell’Occidente che includono, inevitabilmente, anche quelli cristiani. Non ci accorgiamo di quello che avviene in certe parti del mondo perché non ce ne vogliamo accorgere”.

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18 luglio 2018, 20:00