ҽ

nicaragua-unrest-protest-1532205978752.jpg

Papa Francesco prega per il Nicaragua

I vescovi nicaraguensi si sono incontrati per analizzare la situazione del Paese. Papa Francesco assicura la propria preghiera all’amato popolo del Nicaragua.

Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano

Dopo le proteste contro il governo e la dura repressione costata la vita ad almeno 360 persone, il Paese vive giorni di tensione e angoscia. Papa Francesco segue con attenzione la situazione, al centro dell'incontro al quale hanno partecipato ieri i vescovi del Paese, e continua ad assicurare la propria preghiera. “Rinnovando la mia preghiera per l’amato popolo del Nicaragua – aveva detto il Pontefice lo scorso primo luglio all’Angelus - desidero unirmi agli sforzi che stanno compiendo i vescovi del Paese e tante persone di buona volontà”.

Il governo respinge la richiesta di elezioni anticipate

Ma agli sforzi legati in particolare alla promozione dialogo nazionale è finora seguita la dura replica del governo di Daniel Ortega. In occasione del 39.mo anniversario della rivoluzione sandinista, il presidente nicaraguense ha accusato i vescovi di “manovre golpiste contro il governo”. In un'intervista rilasciata all'emittente "Fox News",  il presidente ha respinto le richieste di dimissioni e di elezioni anticipate. e Le prossime consultazioni – ha aggiunto - si terranno come previsto nel 2021.

Preghiere per il Nicaragua

Nel Paese, intanto, migliaia di persone sono scese nuovamente nelle strade di Managua per manifestare contro il suo governo. Continuano poi ad arrivare notizie di chiese assaltate e profanate. In questo scenario così doloroso, è la preghiera la vera speranza per la Chiesa. Domenica si è tenuta la Giornata di preghiera, organizzata dal Consiglio episcopale latinoamericano. Iniziative simili sono state promosse in tutto il mondo per manifestare vicinanza e solidarietà al popolo del Nicaragua.

Il card. Brenes: la croce è la nostra unica arma

Il cardinale Leopoldo Brenes arcivescovo di Managua - riferisce l’agenzia Fides - ha presieduto domenica scorsa, nella chiesa della Divina Misericordia, la Messa per l’atto di riparazione dopo la profanazione. Si tratta della chiesa attaccata dai paramilitari dove sono morti 2 giovani. Durante la celebrazione, il porporato ha levato in alto la sua croce pettorale dicendo: "questa è la nostra unica arma". Riferendosi poi alle accuse del governo ai vescovi, definiti cospiratori e golpisti, ha detto che “è tutto falso” Quindi ha ricordato che lui stesso, all’inizio della crisi ( aveva ordinato ai sacerdoti di aprire le chiese ai giovani, "perché possano diventare ospedali da campo come ha chiesto Papa Francesco". 

Mons. Báez: Chiesa al fianco del popolo

Mons. Báez, vescovo ausiliare di Managua, ha inoltre scritto su twitter: "la Chiesa cattolica del Nicaragua rimarrà al fianco del popolo, perché Gesù è stato sempre al fianco dei più sofferenti". Presiedendo la celebrazione domenicale nella parrocchia di San Miguel Arcangelo a Managua, ha affermato:  "come Pastori siamo andati nei luoghi dove venivano attaccati i giovani, perché questo è ciò che fa un pastore, non abbandona la sua gente".

Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui

24 luglio 2018, 10:49