Consiglio Ecumenico delle Chiese: pace tra le Coree e diritti umani
Si è concluso ieri il Comitato centrale del Consiglio ecumenico delle Chiese che questa mattina accoglie nella sua sede di Ginevra Papa Francesco. In questi giorni, il Comitato – composto da 150 delegati di Chiese di tutto il mondo – ha preso una serie di decisioni e risoluzioni. Tra le più importanti - riporta l'Agenzia Sir - la scelta di accogliere l’invito della Chiesa evangelica in Germania (Ekd) a svolgere nel 2021 nella città tedesca Karlsruhe, al confine con la Francia, la prossima assemblea generale del Wcc.
L’Assemblea segna la strada verso la comunione
L’assemblea, che si tiene ogni otto anni, è fondamentale per la vita delle Chiese membro e dell’intero movimento ecumenico. Si presenta come una “opportunità unica per continuare il viaggio verso la comunioneâ€. È anche la sede dove vengono esaminati i programmi, decise le politiche future da seguire, nonché eleggere i presidenti e nominare i membri del Comitato centrale che funge da organo direttivo principale del Wcc fino alla prossima Assemblea. Erano 50 anni che un’assemblea del Wcc non si teneva sul continente europeo. L’ultima infatti si svolse a Uppsala nel 1968.
Plauso per la dichiarazione di Panmunjom Kim-Trump
Il Consiglio ecumenico sta seguendo inoltre molto da vicino il processo di pace tra le due Coree. In questi giorni a Ginevra una delegazione della Corea del Sud e della Corea del Nord ha avuto scambi intensi. In una “risoluzioneâ€, il Comitato centrale del Wcc ha definito la recente dichiarazione di Panmunjom, firmata ad aprile dal presidente della Corea del Sud Moon Jae-in e dal presidente Kim Jong-un della Corea del Nord (Rdpc), così come il summit del presidente Kim con il presidente degli Stati Uniti Donald J. Trump, “un importante primo passo indietro dall’orlo dello scontro armato nucleare, e verso un futuro più pacifico e sicuro nella regioneâ€. La dichiarazione chiede a tutte le parti di lavorare per “la piena attuazione della dichiarazione di Panmunjom, che rappresenta il quadro di riferimento per assicurare una pace sostenibile nella penisola coreanaâ€.
Forte appello alle Chiese per dare priorità ai diritti umani
Infine, il Comitato centrale ha voluto ricordare che quest’anno non solo ricorrono i 70 del Wcc, ma anche della Dichiarazione universale dei diritti umani. In una Dichiarazione diffusa ieri sera, il Consiglio ecumenico delle Chiese ribadisce “con vigore il carattere cruciale, anzi indispensabile†di questo strumento giuridico internazionale, “specialmente in un momento in cui i diritti umani sono sempre più a rischio, anche in Stati e Regioni in cui sono stati sempre riconosciutiâ€. Si è quindi lanciato un forte appello alle Chiese per dare “nuovamente priorità al sostegno dei diritti umaniâ€. (Agenzia Sir)
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