Ad Assisi la musica segue il ritmo del cuore in favore di poveri ed emarginati
Paolo Ondarza - Città del Vaticano
"Finchè abbiamo tempo operiamo il bene". Con queste parole san Francesco, ieri come oggi, esorta ogni donna e uomo di buona volontà a non trattenere quanto ricevuto dalla Provvidenza, ma a condividerlo con il prossimo. E' lo spirito che da 16 anni anima l'apputamento con la carità organizzato dai frati francescani del Sacro Convento ad Assisi: "Con il Cuore di Nome di Francesco". Spettacolo e musica al servizio dell'uomo, con uno sguardo a quell'ampia e invisibile parte di mondo segnata dal dolore, dalla guerra, dalla povertà e dalla malattia. L'appuntamento è per martedì 19 giugno alle 20:35 con una diretta su Rai1 dalla piazza Inferiore della Basilica intitolata al poverello.
Musica e spettacolo al servizio del prossimo
Anche per il 2018 il grande mattatore della serata è Carlo Conti. Insieme a lui sul palco tanti cantanti come Al Bano, Orietta Berti, Bianca Atzei, Edoardo Bennato, Red Canzian, Marco Carta, Ermal Meta, Fabrizio Moro, Noemi, Ron, Red Canzian, il Coro dell'Antoniano e l'attore Nino Frassica. Tutti insieme per una maratona di solidarietà diversa dalle altre. Ad ispirarla non è infatti un'esigenza filantropica, ma piuttosto un moto caritatevole e spirituale. Lo spiega a Pope il direttore della Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi, padre Enzo Fortunato: "Le parole di Gesù: ogni volta che avete fatto queste cose auno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me (Mt 25,40), danno il senso del nostro operare portandoci al cuore del Vangelo, a riconoscere cioè nel volto del prossimo un nostro fratello", il volto di Cristo. "Quando la musica si pone al servizio dell'uomo, acquista più valore. I grandi artisti - è la convinzione di padre Fortunato - sono chiamati a porsi e a porre a chi li ascolta la domanda: cosa vogliamo fare della nostra vita? come vogliamo spenderla?".
Con il Cuore rivolto alle periferie del mondo
"Per un mese, dal 5 giugno al 5 luglio, - prosegue il portavoce del Sacro Convento di Assisi - con un SMS o chiamate da rete fissa al numero 45515 sarà possibile sostenere i progetti didattici, sociali e sanitari segnalati a noi francescani dalla Segreteria di Stato della Santa Sede in paesi come Indonesia, Madagascar, Zambia e Repubblica Centrafricana". La scelta del Centrafrica, tra i luoghi più dimenticati al mondo, vuole rinnovare quella predilezione per questa "periferia" espressa da Papa Francesco a Bangui durante l'apertura del Giubileo della Misericordia, il 29 novembre 2015. I fondi raccolti saranno impiegati per il completamento di un istituto di formazione umana, morale, spirituale e sociale rivolto a bambini e a ragazze madri. "L'idea di fondo è quella di andare al cuore del problema: guardare cioè alle cause di tante disuguaglianze e ingiustizie nel mondo" e tentare di porvi rimedio.
Una raccolta fondi nel segno della trasparenza
I progetti di solidarietà riguardano quest'anno anche l'Italia, su esplicità indicazione della Cei, con iniziative a sostegno di persone sole e famiglie in stato di povertà. "L'impiego del denaro ricavato dalle donazioni- spiega padre Enzo - sarà scrupolosamente documentato sul sito ": chiunque parteciperà a questa gara di generosità sarà così informato delle varie iniziative messe in campo contro la piaga della droga, dell'alcool, della criminalità, del gioco d'azzardo e a favore di una società più giusta e attenta alle necessità del prossimo.
La luce della carità nel buio della desolazione
L'esperienza degli anni scorsi, racconta ancora padre Fortunato, attraverso il generoso contributo di tanti telespettatori, ha permesso di far entrare la speranza in luoghi "devastati dalla miseria e dalle calamità naturali": "Così è successo ad Haiti e in Indonesia, dove le donazioni di Con il Cuore hanno acceso una fiaccola di carità in mezzo al buio di tanta desolazione".
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