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Mons. Pierbattista Pizzaballa Mons. Pierbattista Pizzaballa 

Terra Santa, mons. Pizzaballa: la pace appartiene a tutti

Mons. Pizzaballa: la pace “appartiene a tutti e non solo ai capi di turno. Non serve chiedere la pace dai grandi e non costruirla nel nostro piccolo. Il destino di tutti è legato, quello degli uni con quello degli altri".

“Tutti sono chiamati a dare una risposta di vita”. E’ quanto ha affermato ieri, nel giorno della Giornata mondiale della pace,  l'amministratore apostolico del Patriarcato latino di Gerusalemme, mons. Pierbattista Pizzaballa. Durante la , il presule ha sottolineato che “nessuno è escluso dall’impegno per la pace”. La pace - ha aggiunto - “appartiene a tutti e non solo ai capi di turno. Non serve chiedere la pace dai grandi e non costruirla nel nostro piccolo. Il destino di tutti è legato, quello degli uni con quello degli altri. Ciò che io faccio nel mio piccolo contesto e in famiglia contribuisce, collabora e partecipa anche alla pace che i grandi sono chiamati a realizzare”.

Annunciare il dono della pace

“Come i pastori, anche noi dobbiamo annunciare la pace, cioè dobbiamo condividerla, trasmetterla, comunicarla”. Il dono della pace – ha affermato - che è in noi, che è il Principe della Pace, se davvero è in noi, non può che essere annunciato, con i nostri atteggiamenti, con il nostro modo di costruire e vivere la famiglia, la società, i giovani, le nostre attività parrocchiali, la nostra azione politica”…

Costruire la pace come pastori

“I grandi – ha detto mons. Pizzaballa - non potranno mai realizzare la pace, se i piccoli non la vivono già. Per avere la pace, non basta denunciare la sua assenza, ma bisogna avere il coraggio costruirla nonostante tutto. Dobbiamo costruire, come i pastori, ciò che abbiamo visto e udito, ciò che già in noi è un’esperienza di vita”.

Lasciarsi stupire dai gesti di amore

Dall’amministratore apostolico è giunto anche l’invito a “lasciarsi ancora stupire dai tanti piccoli e grandi gesti di amore, di condivisione, di accoglienza, di fraternità e di pace che ancora, nonostante tutto, si compiono”. “Lasciarsi stupire e celebrare questi momenti è necessario più che mai. Ci da speranza, ci mostra che la vita scorre nonostante tutto e che è ancora capace di amore, di cui tutti abbiamo bisogno”.

Aprire il cuore è vitale per la pace

“La Vergine Maria – ha affermato infine mons. Pizzaballa – ci insegna oggi che nessuno possiede la pace. Sapere ascoltare l’altro, accogliere la sua visione, aprire il nostro sguardo e il nostro cuore all’altro è vitale per la pace. Non si costruisce la pace solo con quanto pensiamo e facciamo noi. Abbiamo bisogno dell’altro per come è, e non dell’altro come lo vogliamo noi. E l’altro ha sempre tanto da insegnarci. Avere questa coscienza ci aiuterà a non cadere nella presunzione di dovere solo insegnare agli altri come si fa la pace”.

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02 gennaio 2018, 13:43