Il commento di don Fabio Rosini al Vangelo di Domenica 28 gennaio 2018
Il ci mostra Gesù che insegna nella sinagoga di Cafarnao “come uno che ha autorità e non come gli scribi”. Tra i presenti c’è un uomo posseduto da uno spirito impuro che grida contro il Signore: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». Gesù gli ordina di uscire dall’uomo e lo spirito impuro obbedisce. Quando entra il Signore c’è un crollo dell’ambiguità, le maschere vengono tolte e ciò che è nascosto viene rivelato. Santa Teresa d‘Avila diceva che quando c’è poca luce non si vede lo sporco, ma quando c’è molta luce si vedono pure i granelli di polvere nell’aria. Quando si sta davanti al Signore si iniziano a vedere i tanti piccoli compromessi cui siamo abituati per sopravvivere e che non sono compatibili con la salvezza. Lo spirito impuro è l’ambiguità che fa tranquillamente convivere l’ascolto della Parola di Dio e il demonio. L’opera del Maligno spesso non è farci entrare nel mondo della totale menzogna, ma farci entrare nel mondo di un’apparente verità che nasconde la menzogna. Per essere liberati da questo spirito impuro abbiamo bisogno di lasciarci contestare dalla profezia di Gesù. Dobbiamo lasciarci smascherare da tutto ciò che è ambiguo in noi per essere liberati dalle cose che convivono con il male. Il Signore ci vuole nella piena libertà, nella vera pace, nel vero amore.
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