Fede e scienza nel libro-dialogo tra Papa Benedetto XVI e il matematico Odifreddi
Michele Raviart - Città del Vaticano
“Sono felice della sua inquietudine su Dio e Gesù” scrive il Papa emerito in un passaggio del volume “In cammino alla ricerca della Verità. Lettere e colloqui con Benedetto XVI” di Piergiorgio Odifreddi, matematico ateo, che raccoglie il carteggio e i resoconti dei cinque incontri tra i due, avvenuti dalla rinuncia al pontificato nel 2013 al 2020.
Un segno di attenzione al dialogo
Il libro, edito da Rizzoli e presentato questo pomeriggio all’Università Lumsa, è un viaggio tra fede, scienza, etica e antropologia, una prova di come sia possibile dialogare tra posizioni diverse quando non agli antipodi, e la testimonianza di alcuni dei temi che hanno occupato le riflessioni del Papa emerito dal 2013. “È estremamente significativo”, sottolinea a Pope padre Federico Lombardi, presidente della Fondazione Ratzinger, coorganizzatrice della presentazione, “che Benedetto XVI nel tempo in cui ha smesso di essere Papa e quindi ha avuto più tempo di riflessione, abbia preso molto sul serio la richiesta avuta da Odifreddi di entrare in dialogo con lui. Questo è un segno della sua attenzione al dialogo tra la fede, la ragione e la scienza, e dell’atteggiamento molto disponibile e aperto con cui lo ha sempre vissuto”.
La nascita di un'amicizia
Nel 2011 Odifreddi scrisse una lettera aperta a Benedetto XVI di commento all’”introduzione al cristianesimo”, storico volume che Joseph Ratzinger scrisse da teologo nel 1968. Un primo tentativo di ottenere una risposta andò a vuoto fino al 2013 quando, dopo la rinuncia e tramite il segretario del Papa emerito Georg Gänswein, presente anche alla presentazione del libro, Benedetto XVI inviò a sua volta una lettera, dando via a un rapporto di amicizia tra i due. “Un’amicizia bella” che è “una dimensione rara” tra due posizioni diverse in cui “si dialoga e non si bisticcia”, dove “si incontrano idee e non si demonizza l’avversario”, ha spiegato monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita. “Credo che l’insegnamento possa essere questo”, spiega Piergiorgio Odifreddi, che se perfino un Papa e un ateo possono stare tranquilli amichevolmente a parlare vuol dire che forse nella vita ci si può comportare anche così”.
La vicinanza nel lutto
A sorprendere, nell’evoluzione della corrispondenza tra i due è l’evoluzione dei temi. Agli inizi il confronto è tra scienza e fede, sottolinea Odifreddi, poi con il passare del tempo “era inutile continuare le ‘schermaglie’ su questi temi”, e si è passati ad altri argomenti, come la logica, la vita e la morte. Proprio sul tema della morte c’è stata la più stretta convergenza tra i due. Il Papa emerito aveva chiesto ad Odifreddi un parere da ateo sulla morte e il matematico scrisse una lettera da lui stesso definita “teorica”. Poi nel 2020, l’anno della pandemia, vennero a mancare sia Georg Ratzinger, amato fratello di Benedetto, sia la madre di Odifreddi. “E’ stato quello il momento più di vicinanza”, ha spiegato, quando due persone conoscono lo stesso dolore della perdita delle persone care.
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