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Il cardinale Pietro Parolin Il cardinale Pietro Parolin

Piccoli Stati insulari in via di sviluppo, Parolin: si investa nelle persone

Intervento del segretario di Stato cardinale Pietro Parolin alla 74.ma sessione dell'assemblea generale dell’Onu sui progressi degli interventi per i piccoli Stati insulari in via di sviluppo

Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano

La più grande risorsa dei piccoli Stati insulari in via di sviluppo è il loro popolo, “centro e fine di tutta la vita economico-sociale”. È quanto ha affermato ieri a New York il cardinale Pietro Parolin aggiungendo che la chiave per lo sviluppo sostenibile di questi Paesi è un'ampia “alleanza di governi, società civile e settore privato” chiamati a lavorare insieme “per investire nelle persone”. Devono essere ispirati “dalla solidarietà e dall'imperativo etico che nessuno deve essere lasciato indietro”. Questo approccio incentrato sulle persone, ha sottolineato il porporato “deve andare oltre le sole misure economiche”: poiché le persone sono più che agenti economici, “è necessario un maggiore senso di responsabilità per la giustizia e il bene comune”.

Tra progressi e lacune

La Santa Sede, ha ricordato il cardinale Parolin, è molto lieta per i progressi raggiunti in diversi ambiti, tra cui la gestione dei rifiuti. Nonostante i progressi, tuttavia, l'ultimo rapporto pubblicato dall’Onu sulla “Partnership per i piccoli Stati insulari in via di sviluppo” ha fatto emergere che diverse priorità richiedono maggiore attenzione. Tra queste, la lotta contro diverse forme di povertà e la creazione di protezioni sociali più solide. Si tratta di ambiti interconnessi e centrali “per la corretta attuazione di uno sviluppo umano integrale che sia realmente in grado di non lasciare indietro nessuno”. Si devono intensificare gli sforzi, ha aggiunto il cardinale Parolin, tenendo conto che le sfide in questi Paesi sono legate a lacune in diversi settori, tra cui quelli dei servizi idrici e igienico-sanitari e del sistema dei trasporti.

Cambiamento climatico e minacce

Non possiamo dimenticare, ha inoltre osservato il cardinale Parolin, che alcune delle minacce più significative per i piccoli Stati insulari in via di sviluppo sono legate al cambiamento climatico. Quando parliamo di innalzamento del livello del mare e di imprevedibilità del clima, non ci riferiamo solo a questioni ambientali o di sviluppo: si tratta di una minaccia esistenziale, soprattutto se si considerano le terre piccole e basse e la lontananza geografica di questi Paesi.

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28 settembre 2019, 17:33