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“Fermarsi e negoziare”: nuovo appello del Papa per l’Ucraina

Dopo la preghiera dell’Angelus, il Papa rivolge il pensiero all’Ucraina che, dice, non lo ha mai abbandonato durante il viaggio in Canada. Di fronte al “flagello della guerra”, Francesco prega che "la saggezza ispiri passi concreti di pace”. Del pellegrinaggio penitenziale in Canada annuncia che parlerà nella prossima udienza generale, non senza tornare a ringraziare tutti

Fausta Speranza - Città del Vaticano

"Anche durante il viaggio non ho mai smesso di pregare per il popolo ucraino, aggredito e martoriato, chiedendo a Dio di liberarlo dal flagello della guerra". Così Papa Francesco, dopo la recita della preghiera mariana dell'Angelus, è tornato a chiedere "che la saggezza ispiri passi concreti di pace" nel Paese dove continuano i bombardamenti.  (Ascolta il servizio con la voce del Papa)


Se si guardasse la realtà obiettivamente, considerando i danni che ogni giorno di guerra porta a quella popolazione ma anche al mondo intero, l’unica cosa ragionevole da fare sarebbe fermarsi e negoziare. Che la saggezza ispiri passi concreti di pace.

Il grazie per l'accoglienza in Canada

Poi il pensiero del Pontefice è andato al pellegrinaggio penitenziale in Canada, iniziato domenica scorsa 24 luglio e concluso ieri, con l'espressione di rinnovati ringraziamenti:

Ieri mattina sono rientrato a Roma dopo il viaggio apostolico di sei giorni in Canada. Ho intenzione di parlarne nell’udienza generale di mercoledì prossimo, ma ora desidero ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile questo pellegrinaggio penitenziale, a partire dalle autorità civili, dai capi delle popolazioni indigene e dai Vescovi canadesi. Ringrazio di cuore quanti mi hanno accompagnato con la loro preghiera. Grazie a tutti!

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31 luglio 2022, 12:36