Il Papa è tornato a Roma, il saluto al popolo greco: "Vi porto con me"
Antonella Palermo - Città del Vaticano
"Grazie di cuore per l’accoglienza che ho ricevuto a Cipro e in Grecia. Grazie a tutti coloro che hanno collaborato per questo ! Efcharistó! Vi porterò con me, nella memoria e nella preghiera". Con queste parole, espresse in un tweet dal suo account @Pontifex, Papa Francesco ha salutato il popolo greco, dopo aver lasciato la terra ellenica, meta del suo 35.mo viaggio apostolico internazionale.
Il trasferimento da Atene all'aeroporto di Roma Ciampino è durato poco meno di due ore a partire dalle 10.58 ora del decollo, con atterraggio intorno alle 12.50. Subito dopo la partenza Francesco ha fatto pervenire alla presidente della Repubblica Ellenica, Katerina Sakellaropoulou, un messaggio di preghiera e di benedizione sulla nazione ma anche di"profonda gratitudine" per la "gentile ospitalità" ricevuta nel corso della sua permanenza. Durante il volo è prevista la consueta conferenza stampa con i giornalisti a bordo che hanno seguito la visita papale. Il tappeto rosso, l'entusiasmo del popolo greco, con il ricordo dei volti stupefatti e rallegrati degli immigrati che colorano una società composita di umanità ferita ma che ha ricevuto il conforto della comunità ecclesiale universale.
L'incontro con i giovani presso la Scuola San Dionigi delle Suore Orsoline di Atene ha suggellato un viaggio che ha voluto dare impulso alle nuove generazioni alle prese con un futuro segnato da incertezze e paure.
La speranza e lo slancio espressi nelle parole del Papa sono l'eredità umana e spirituale del Successore di Pietro che ha toccato le piaghe dei popoli cipriota e greco così come di tutti coloro che si imbarcano in quelle che ha definito le "moderne odissee", le migrazioni alla ricerca di un futuro di felicità e di vita dignitosa negato in Paesi in guerra e dove l'esodo sembra essere l'unica via di salvezza.
Nel quadro di un viaggio contraddistinto dal dialogo ecumenico così cruciale in queste terre, si compone un ulteriore tassello di un magistero che vuole costruire ponti e abbracciare popoli in uno stile di evangelica fraternità.
I telegrammi con il presidente Mattarella
Al momento del rientro in Italia, il Pontefice ha inviato un telegramma al presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, in cui si legge: "Rientrando in Italia, al termine del viaggio apostolico a Cipro e in Grecia, nel corso del quale ho avuto occasione di incoraggiare alla promozione del dialogo, al consolidamento della democrazia e all’integrazione tra le genti, mi è gradito rivolgere a Lei, signor presidente, e al popolo italiano deferenti saluti, che accompagno con cordiali auguri di pace e di bene per l’intera nazione". Pronta la risposta del capo dello Stato: "Collocando al centro del suo magistero – e della predicazione nel corso di questa visita pastorale – la promozione e la difesa della dignità umana, Vostra Santità offre un instancabile incoraggiamento a rafforzare il dialogo, la coesione e la concordia, elementi tutti imprescindibili per uno sviluppo autenticamente umano dei paesi del Mediterraneo", scrive Mattarella. "In attesa di avere il piacere di incontrarla nuovamente tra pochi giorni in Vaticano, le rinnovo i sentimenti di affetto e vicinanza del popolo italiano".
La preghiera nella Basilica di Santa Maria Maggiore
Come di consueto, prima di rientrare in Vaticano, Papa Francesco si è fermato nella Basilica di Santa Maria Maggiore, per pregare davanti all'icona della Salus Populi Romani: "Rivolgendo il pensiero ai tanti incontri, ai volti e alle dolorose storie conosciute nei giorni scorsi - informa la Sala Stampa della Santa Sede - li ha affidati alla Vergine".
Ultimo aggiornamento ore 14.01
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