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Il premier britannico Rishi Sunak annuncia le elezioni Il premier britannico Rishi Sunak annuncia le elezioni  (ANSA)

Elezioni nel Regno Unito, parte la campagna elettorale

Il premier Sunak, annuncia il voto per il 4 luglio. Incerto l'esito, con i conservatori che secondo i sondaggi perdono consenso in favore dei laburisti. Il politologo Villa dell'Ispi: economia e posizione internazionale le cause delle elezioni anticipate

Jessica Jeyamaridas – Città del Vaticano

Il Regno Unito si prepara al voto anticipato del 4 luglio. Dopo le dichiarazioni del premier britannico Sunak che in conferenza stampa ha annunciato lo scioglimento anticipato della legislatura, il Paese è entrato in piena campagna elettorale. Tutti i leader dei principali schieramenti politici sono scesi in campo e lo stesso Sunak ha dichiarato di voler lottare per ogni singolo voto. Cosa sia lecito attendersi da questa tornata elettorale resta ancora incerto. I conservatori da tempo perdono consensi a favore dello schieramento laburista e tra gli analisti sono in molti a ritenere che le elezioni anticipate siano una strategia politica mirata a limitare i danni. I sondaggi danno il partito conservatore sotto di 20 punti percentuali rispetto all'opposizione laburista.

L’importanza dei numeri

Nel 2019 i conservatori avevano conquistato il controllo del Paese con il il 44% dei consensi, - spiega Matteo Villa, ricercatore dell’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale - gli attuali sondaggi attestano i conservatori tra il 21% e il 26%. Se non avesse anticipato le elezioni il rischio per il partito di Sunak sarebbe quindi stato quello di arrivare alla fine dell’anno con un’immagine gravemente compromessa a favore dei laburisti. Secondo Matteo Villa, le cause che hanno portato all’indebolimento dei conservatori sono diverse e sono riconducibili sia all’insoddisfazione economica della base elettorale sia all’isolamento internazionale seguito alla Brexit.

Ascolta l'intervista a Matteo Villa

Lo strappo con l’Ue

Il Regno Unito ha abbandonato l’Unione Europea il 31 gennaio 2020. La Brexit ha comportato numerose conseguenze sull’intero sistema economico europeo. Questa instabilità è cominciata ad emergere a partire dal referendum del 2016 e successivamente con le elezioni del 2019. Secondo Villa “Il Regno Unito dopo la Brexit è un Paese più povero, che si vede più isolato. Solo sull’Ucraina e sulla Russia riesce a ritrovare compattezza con il resto dell’Europa. Quindi – conclude – il prossimo esecutivo dovrà cambiare passo perché gli elettori sono insoddisfatti.”

Scoraggiare gli arrivi 

Dopo la Brexit l’Inghilterra ha mantenuto una linea dura sugli arrivi nel Paese. I tribunali britannici per scoraggiare gli arrivi hanno infatti imposto molti paletti e sempre più vincoli. Un atteggiamento che certo non paga nelle relazioni con l’Europa e che rischia di non portare da nessuna parte. Il diritto internazionale – spiega l’esperto dell’ISPI - è molto chiaro: chi arriva in un Paese e vuole fare richiesta d’asilo ha diritto di farlo senza essere deportato prima ancora di aver presentato domanda di protezione internazionale.

 

 

 

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24 maggio 2024, 09:16