Aperte le candidature per il Premio Zayed per la Fratellanza Umana 2024
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Il Premio Zayed per la Fratellanza Umana ha aperto oggi, 1° giugno, le candidature per l'edizione 2024. Si tratta di un riconoscimento mondiale indipendente che intende premiare persone singole ed enti di ogni provenienza che lavorano in modo disinteressato e con grande impegno per promuovere nel mondo la solidarietà, l'integrità, l'equità e l'ottimismo e per creare progressi verso la coesistenza pacifica.
Un Premio per chi lavora per la fraternità e il bene comune
L'iniziativa - che prevede un premio finanziario di un milione di dollari - è stata lanciata nel 2019 in occasione dello storico incontro ad Abu Dhabi tra Papa Francesco e il Grande Imam di Al-Azhar, Ahmed Al-Tayeb, durante il quale i due leader hanno co-firmato il . Il comunicato che annuncia l'apertura delle candidature riporta la dichiarazione del segretario generale del Premio Zayed, il giudice Mohamed Abdelsalam: "Con l'inizio dell'edizione 2024 del premio, chiediamo di nominare persone e organizzazioni che stanno promuovendo la fraternità umana a tutti i livelli della società, ispirando altri a servire il bene comune e cambiando il nostro mondo in meglio".
La scadenza per le candidature e la giuria
Le candidature che saranno accettate fino al 1° ottobre 2023, possono essere presentate attraverso il . Una giuria indipendente, composta da esperti in materia di costruzione della pace e coesistenza, esaminerà le candidature e selezionerà i premiati a cui verrà consegnato il riconoscimento nel corso di una cerimonia il 4 febbraio 2024, in coincidenza con la Giornata Internazionale della Fraternità Umana riconosciuta nel dicembre 2020 dalle Nazioni Unite e con l'anniversario della firma del Documento sulla fraternità umana da parte di Papa Francesco e del Grande Imam di Al-Azhar.
I premiati delle scorse edizioni
Da quando il premio è stato istituito, sono stati premiati leader, attivisti e organizzazioni umanitarie di tutto il mondo, tra cui: Papa Francesco e il Grande Imam Al-Tayeb (destinatari onorari); il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres; l'attivista contro l'estremismo Latifa Ibn Ziaten; sua maestà Abdullah II bin Al Hussein, re del Regno Hashemita di Giordania e sua moglie, regina Rania Al Abdullah; l'organizzazione umanitaria haitiana Fondazione per la Conoscenza e la Libertà (FOKAL); l'organizzazione Comunità di Sant'Egidio e la costruttrice di pace keniota Shamsa Abubakar Fadhil.
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