Allarme dell'Onu: riscaldamento a +2,7 gradi, a rischio la Cop26
Michele Raviart - Città del Vaticano
Il mondo si sta incamminando verso un riscaldamento globale âcatastroficoâ superiore ai 2,7 gradi, con un alto rischio di fallimento per lâimminente conferenza sul clima COP26, prevista tra sei settimane a Glasgow. Ad affermarlo è il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, sulla base del nuovo Rapporto Onu che ha analizzato gli impegni dei Paesi firmatari dellâaccordo di Parigi del 2015 fino allo scorso 30 luglio.
Mancano 20 miliardi in aiuto
Lâobiettivo di limitare il riscaldamento globale a un grado e mezzo è ben lontano dallâessere raggiunto e per questo, ha spiegato Guterres al Major Economies Forum sullâenergia e il clima organizzato dagli Stati Uniti, âognuno deve assumersi le proprie responsabilitàâ ed avere âpiù ambizione in materia finanziaria, di adattamento e di mitigazioneâ. I Paesi sviluppati, infatti, dovrebbero impiegare 100 miliardi di dollari lâanno per sostenere lâazione per il clima nei Paesi più poveri. Ne mancano 20, mentre le emissioni aumenteranno del 16% entro il 2030 rispetto al 2010. âAbbiamo bisogno di un taglio del 45% delle emissioni entro il 2030 per raggiungere la âcarbon neutralityâ entro la metà del secoloâ, ha aggiunto il segretario generale. Il riscaldamento, si legge infatti nell'enciclica "ha effetti sul ciclo del carbonio" e incide sulla disponibilità di risorse essenziali come l'acqua.
Intesa Ue-Usa sulla riduzione del metano
Una discussione, quella che si è svolta al Forum, che è stata definita âpositivaâ dalla presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen che in un tweet ha sottolineato come lâUnione europea abbia stabilito una âtabella di marciaâ per la riduzione del 30% del metano entro la fine del decennio insieme agli Stati Uniti e ha invitato a âintensificare i finanziamenti per il climaâ. âDobbiamo agire e dobbiamo farlo oraâ ha ribadito dal canto suo il presidente Joe Biden dalla Casa Bianca, commentando proprio lâintesa con lâUe.
L'impegno dei Paesi del Mediterraneo
âÈ urgente affrontare lâescalation della crisi climatica e ambientale e creare un ambiente sicuro, prospero equo e sostenibile" affermano da Atene i leader di nove Paesi riuniti al vertice EuMed (Italia, Francia, Spagna, Croazia, Cipro, Malta, Portogallo, Grecia e Slovenia), che hanno ribadito âil loro fermo impegno per lâattuazione dellâAccordo di Parigi e per lâobiettivo di limitare lâaumento della temperatura globale a un grado e mezzo al di sopra dei livelli preindustrialiâ. âCosì come è avvenuto per i vacciniâ, propone invece il presidente del Consiglio italiano Mario Draghi, lâUnione Europea âdeve funzionare da acquirente collettivo per i costi della transizione ecologicaâ, affrontando anche il tema degli incendi e della dipendenza dagli idrocarburi.
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui