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Vescovi del Nicaragua, tempo di Avvento: non perdere la speranza

Speranza e gioia: in un paese che vive una drammatica situazione socio-politica, i presuli scrivono al popolo per incoraggiarlo a non perdere la speranza, la virtù che sostiene l’anima e che caratterizza l'Avvento e a vivere la sfida cristiana di "essere gioiosi nella sofferenza", segno visibile che siamo con Dio e Lui con noi

È un messaggio che trabocca speranza quello diffuso dalla Conferenza episcopale del Nicaragua (Cen), in occasione dell’Avvento. Le parole dei presuli risuonano tanto più forti quanto più il Paese sta vivendo una drammatica situazione socio-politica, mentre ogni forma di manifestazione pacifica viene proibita. “Vi invitiamo a non perdere la speranza – scrivono quindi i vescovi ai fedeli – Ricordiamo che la caratteristica dell’Avvento è di essere impregnato di una forma particolare di speranza, la virtù che sostiene l’anima, che consola l’essere umano, che trasforma e rinnova le realtà umane, costruendo il Regno di Dio, Regno di giustizia e di pace, in favore di un popolo che ha camminato nell’incertezza”.

La gioia, segno dei cristiani

Ma c’è anche un’altra cosa che i cristiani non devono perdere: la gioia. Sull’esempio di Maria, “fedele discepola e missionaria”, i presuli esortano a “sperimentare la gioia”, il che rappresenta “una sfida per le persone che vivono nella società nicaraguense, lacerata da profonde divisioni e fratture”, a riprova della “profonda disperazione, sofferenza e tristezza” che si vive nel Paese. Certo – sottolineano i vescovi – "nessuno è libero da prove e difficoltà, tuttavia il credente sa bene come riprendere il dinamismo della gioia che viene da Dio". "Essere gioiosi nella sofferenza – conclude il messaggio - è la testimonianza per eccellenza dell'autentico cristiano, segno visibile che siamo con Dio e Lui con noi.

Santa Sede e Nicaragua

Da ricordare che, nel mese di settembre, la Santa Sede ha chiesto dialogo ed elezioni in Nicaragua: la richiesta è giunta dall’Osservatore permanente presso le Nazioni Unite a Ginevra, monsignor Ivan Jurkovic, intervenuto alla 42.ma sessione del Consiglio dei Diritti Umani sulla drammatica situazione nel Paese. "La Santa Sede – ha detto il presule in quell'occasione - ritiene che le controversie debbano essere risolte al più presto, rispettando sempre i diritti umani fondamentali e i principi sanciti dalla Costituzione del Paese", effettuando "quanto prima le riforme elettorali per lo svolgimento di elezioni libere e trasparenti con la presenza di osservatori" e facendo sì che "!i diversi attori politici e sociali, con un  spirito di responsabilità e riconciliazione, trovino insieme una soluzione che rispetti la verità, ripristini la giustizia e promuova il bene comune".

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30 novembre 2019, 08:30