Vincenziani, a Roma l'incontro internazionale su sinodalit¨¤ e ³¦²¹°ù¾±³Ù¨¤
Federico Piana - Città del Vaticano
È sempre sorprendente osservare da vicino la riunione di una famiglia numerosa che condivide tutto: gioie, dolori, speranze. Ma si rimane addirittura a bocca aperta se questa famiglia, quella Vincenziana, conta un numero sterminato di figli in tutto il mondo: più di duecento fra congregazioni, associazioni ed enti che hanno come denominatore comune il carisma di San Vincenzo de¡¯ Paoli, considerato il santo della carità. Ed è ancora più entusiasmante sapere che il tema dell¡¯incontro internazionale che si è aperto ieri pomeriggio a Roma è ¡®Mantenere il fuoco acceso: sinodalità vincenziana in azione¡¯ che richiama le tre dimensioni che il Papa ha indicato per il cammino di tutta la Chiesa: comunione, partecipazione e missione.
Domande di fondo
Alla base del confronto fraterno, che si chiuderà domenica 17 novembre quando i partecipanti si recheranno in Piazza San Pietro per la messa celebrata da Francesco in occasione della Giornata mondiale dei poveri, c¡¯è una domanda antica che aspetta risposte sempre nuove: come agire in un mondo scosso da guerre violente e in preda ad ingiustizie e soprusi. E la bussola per muoversi rimane il carisma del fondatore, i cui gesti di generosità disinteressata spinsero addirittura Luigi XIII re di Francia a nominarlo suo fidato consigliere. ¡°C¡¯è una sfida che ci riguarda per il futuro: avere gli occhi aperti e reagire subito alle necessità delle 160 nazioni nelle quali ci troviamo. Dobbiamo intervenire lì dove le persone hanno bisogno d¡¯aiuto, spirituale e materiale¡±. Padre Toma? Mavri?, presidente del comitato esecutivo della Famiglia Vincenziana e superiore generale della Congregazione della missione e delle figlie della carità di San Vincenzo de¡¯ Paoli, spiega ai media vaticani che questo obbiettivo si raggiunge facendo collaborare tutte le realtà vincenziane che insieme si trasformano in una potenza di bene.
Agire insieme
Del resto, gli sta a cuore spiegare, ¡°il nostro fondatore non agiva in solitudine, ogni volta cercava di coinvolgere altri per portare avanti i progetti di evangelizzazione e caritࡱ. L¡¯incontro mondiale di quest¡¯anno, il secondo dopo quello del 2020 a Castel Gandolfo, mette palesemente in evidenza anche ciò che padre Mavri? sostiene ormai da tempo: ¡°Io penso che ora la Famiglia Vincenziana si debba chiamare movimento della Famiglia Vincenziana. La differenza sta nel fatto che prima la Famiglia Vincenziana era composta dalle congregazioni di vita consacrata e dalle associazioni di laici ma ora abbiamo scoperto che sono in molti quelli che, pur non appartenendo a nessun ramo, vivono il nostro stesso carisma. In tutto, superiamo i 4 milioni di persone¡±.
Il progetto di carità per il Giubileo
Sarà il Pontefice, domenica prossima, a contribuire a tenere acceso il fuoco dell¡¯amore per gli altri che da sempre arde nei cuori di ogni vincenziano: lo farà benedicendo 13 chiavi che rimandano al progetto '13 case' che ha lo scopo ¨C soprattutto durante il Giubileo - di sollecitare la comunità internazionale a trovare soluzioni per i senzatetto che vivono in 13 differenti paesi. ¡°L¡¯idea, nata già da molto tempo, ricalca l¡¯iniziativa di San Vincenzo de¡¯ Paoli che destinò una parte di eredità personale per acquistare 13 case da destinare agli indigenti. Fin d¡¯ora, in molte parti del mondo, il progetto ha consentito di ospitare circa 100 mila persone¡± ricorda padre Valerio Di Trapani, Visitatore della Provincia d'Italia della Congregazione della Missione. Una delle nuove 13 case che verranno aperte in altrettante nazioni sarà a Catania. ¡°Si chiamerà la casa dei papà e sarà una struttura per uomini poveri che a causa di una separazione si trovano in ancor più precarie condizioni economiche. Non solo. 13 case verranno aperte anche in Siria con il sostegno del Santo Padre. E per noi questo aiuto è davvero importante¡±.
Sognare insieme
A Quercianella, una frazione del comune di Livorno, di case della Famiglia Vincenziana invece ce ne sono tre. Tutte insieme, dalla cittadinanza, vengono definite ¡®Il villaggio dell¡¯accoglienza¡¯ . ¡°C¡¯è la struttura ¡®Papa Francesco¡¯ che ospita bambini da 0 a 16 anni, c¡¯è la casa che cura malati anche gravi che vivono in strada ed infine quella che accoglie mamme con bambini¡± racconta suor Raffaela Spiezio delle Figlie della Carità di San Vincenzo de¡¯ Paoli. Per lei questa presenza vincenziana sul territorio rappresenta l¡¯applicazione pratica della sinodalità della carità: ¡°Si è creata una bella rete di collaborazione con il comune, la Asl, il tribunale dei minori, i servizi sociali, le associazioni, i privati. È bello perché tante cose le sogniamo insieme: noi da soli non potremmo fare nulla¡±.
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