“Tempo di sconvolgimenti”, a Lourdes gli incontri di san Francesco di Sales
Benedetta Capelli – Lourdes (Francia)
Tra i Pirenei, sotto il manto della Beata Vergine Maria e nella memoria di san Francesco di Sales, patrono dei giornalisti, circa 250 tra inviati, reporter e redattori provenienti da tutto il mondo si sono dati appuntamento per l’inizio oggi, 24 gennaio, dei 27.ma edizione degli Incontri internazionali di san Francesco di Sales, organizzato dalla Federazione dei media cattolici francesi in collaborazione con il Dicastero per la Comunicazione, Signis e l’Unione Cattolica della Stampa Italiana. Un appuntamento che intende sollecitare chi si occupa di comunicazione su questo “Tempo di sconvolgimenti”, tema delle giornate che si concluderanno venerdì 27 gennaio.
IA e Sinodo al centro della riflessione
Intelligenza artificiale e Sinodo sulla sinodalità sono i due binari su cui si articolerà la riflessione. “Cosa hanno in comune?” si chiede Xavier Le Normand, coordinatore del programma degli Incontri, la risposta non è scontata perché – fa notare – all’apparenza non c’è nulla che li leghi ma sono temi che scuotono abitudini e coscienze. In sostanza si tratta di provocazioni che sfidano i giornalisti sia perché lavorano nei media sia perché sono cattolici. A questo si aggiunge la preoccupazione per il conflitto in Ucraina e per la guerra tra Israele e Hamas, scenari nei quali i giornalisti, pur raccontando quanto accade, non sono esenti dal mettere in pericolo la loro vita.
Ruffini: riscoprire la vocazione del giornalista in un tempo difficile
Gli incontrano prendono il via nel pomeriggio di oggi con la Messa celebrata nella Basilica dell’Immacolata, un modo per iniziare il pellegrinaggio dei giornalisti sotto la protezione di Maria, affidandole le ricchezze e i pericoli del mestiere, chiedendo la luce proprio in questo “tempo di sconvolgimento”. A seguire una sessione dedicata al ruolo dei media di fronte alla guerra. Il prefetto del Dicastero per la Comunicazione, Paolo Ruffini, ha inviato un messaggio nel quale ha auspicato che queste giornate siano "momenti di approfondimento del vostro impegno al servizio dell'umanità". Citando Papa Francesco e il suo invito a seguire la vocazione che infiamma il giornalista, Ruffini ha esortato a seguire questa strada unendo "l'informazione alla riflessione, il parlare all'ascolto, il discernimento all'amore". Un pensiero poi ai giornalisti e i comunicatori, specialmente quelli che sono stati uccisi in queste guerre "che sviliscono la nostra umanità" e che saranno ricordati nelle celebrazioni di questi giorni. "Che il Signore stesso rassicuri i nostri cuori - è la conclusione del messaggio - in questo momento di sconvolgimento; che ci aiuti a costruire società più sane e più solidali".
Giovedì la riflessione sarà incentrata sull’uso dell’Intelligenza Artificiale e le questioni etiche che ne derivano. Ne discuteranno giornalisti specializzati in tecnologia digitale, esperti che hanno assistito le aziende nello sviluppo dell’Ai ed anche Mathieu Guillermin che, in Sala Stampa Vaticana, ha presentato il per la Giornata Mondiale della pace del primo gennaio incentrato proprio sull’Intelligenza Artificiale. A seguire l’intervento di Alessandro Gisotti, vicedirettore editoriale del Dicastero per la Comunicazione, che rifletterà sul ruolo dei media nel processo sinodale. “ChatGPT ha posto nelle redazioni?” è l’interrogativo a cui invece cercherà di rispondere la giornalista francese Cécilia Gabizon.
Monsignor Migliore e il premio Hamel
Nel pomeriggio di giovedì, 25 gennaio, prenderà la parola monsignor Celestino Migliore, nunzio apostolico in Francia dal 2020, che vanta una lunga missione nella diplomazia vaticana. È stato in particolare sottosegretario per i Rapporti con gli Stati dal 1995 al 2002, prima di essere nominato osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite. Successivamente ha ricoperto l’incarico di nunzio in Polonia, Russia e Uzbekistan. Sarà lui a consegnare il premio Hamel 2024 assegnato a Sarah-Christine Bourihane, per il suo articolo Captive et libre, pubblicato su Le Verbe nel marzo-aprile 2023, in cui racconta la storia di una suora della congregazione di Notre-Dame che si è recata in Africa e ha attraversato l'inferno, durante il suo rapimento, sostenuta solo dalla fede. Premiata anche la giornalista italiana Romina Gobbo per il suo articolo L'angelo delle donne, pubblicato nel settembre 2023 sulla rivista italiana Messaggero di Sant'Antonio, Padova, incentrato sulla figura del dottor Mukwege, medico congolese, ginecologo, fondatore del Panzi Hospital di Bukavu, nel quale si curano le donne vittime dello “stupro come arma di guerra”. Nel 2018 il dottor Mukwege ha ricevuto il Nobel per la Pace insieme a Nadia Murad. Il premio Hamel è nato nel 2017 ad un anno dalla morte di padre Jaques, ucciso nella sua chiesa di Saint-Étienne-du-Rouvray il 26 luglio 2016 per mano di due integralisti islamici. Il riconoscimento intende premiare i lavori che hanno dato risalto a un'iniziativa a favore della pace e del dialogo interreligioso. L’ultimo giorno degli Incontri internazionali di San Francesco di Sales, venerdì 26 gennaio, sarà incentrato sulla necessità di regole per la gestione dell’AI, ma si discuterà ancora di Sinodo come strumento per sanare le divisioni che esistono nella Chiesa.
(ultimo aggiornamento 24 gennaio, h 18.56)
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