Progetto Policoro, al via la route estiva per approfondire la Fratelli tutti
Sofiya Ruda - Città del Vaticano
Partirà a breve la terza edizione della route estiva dedicata ai seminaristi e agli animatori di Comunità del Progetto Policoro, promosso dall’Ufficio nazionale problemi sociali e il lavoro della Cei. L’iniziativa, che avrà luogo dal 21 al 26 agosto e che prevede sei tappe, ha per tema “Generare un Mondo Aperto”, ispirato al terzo capitolo dell’enciclica . Il cammino è rivolto a chi desidera approfondire la dottrina sociale della Chiesa per fare discernimento nel tempo attuale.
Imparare da realtà concrete
Don Bruno Bignami, direttore dell’Ufficio nazionale problemi sociali e il lavoro della Cei, promotore del progetto, spiega a Radio Vaticana – Pope che l’iniziativa itinerante nasce come idea per fare momenti di riflessione sulla dottrina sociale della Chiesa, ma in maniera diversa, ovvero con l'opportunità di incontrare delle realtà concrete. “La cosa interessante è conoscere persone del luogo che ci permettono di fare esperienza. L’occasione è quella di fare un percorso itinerante dove - dice - da una parte incontriamo la dottrina sociale della Chiesa, dall’altra persone del posto che in qualche modo la vivono”. Il progetto, infatti, rafforza il tema del cammino e soprattutto i legami tra le persone, diventando una ricchezza aggiunta rispetto a un percorso più tradizionale.
Il valore della fraternità
Il tema di questa edizione è “Generare un Mondo Aperto”, che riprende il terzo capitolo della Fratelli Tutti. “L’ultima enciclica sociale di Papa Francesco ci permette di affrontare in questo momento il grande tema della fraternità”, continua don Bruno. “Dico grande non solo perché è importante, ma perché oggi ne avvertiamo tutti l’urgenza. La riflessione andrà anche a valorizzare il magistero sociale, per esempio sul tema della pace e della giustizia”. La fraternità, quindi, come mondo aperto, che “contrasta con un mondo chiuso con cui abbiamo a che fare ogni giorno, che ci fa vedere l’esperienza del peccato, della distanza da Dio e dalla fraternità come capacità di costruire qualcosa di bello tra gli uomini”.
La sorpresa dell’incontro
Don Bruno, ricordando le edizioni precedenti, sottolinea che, inizialmente, i partecipanti, venendo dal proprio mondo e dalle loro diocesi, non si conoscono tra loro. Ma, con il passare dei giorni, si radica la bellezza dell'incontro fra tutti. “Il cammino è veramente straordinario nell’approfondimento dell’amicizia e della conoscenza reciproca - sottolinea - perché permette di condividere insieme ore e ore su sentieri e strade sterrate”. Molto spesso nascono opportunità di confessioni, di dialoghi spirituali, di approfondimento di numerose tematiche. “Molto dell’informale ordinario diventa estremamente ricco, accanto a quello che è più programmato, come lo studio della conoscenza della dottrina sociale della Chiesa. Quello che ricordo con particolare affetto e con riconoscenza - conclude - è proprio il tempo che ci si dedica gli uni agli altri nel cammino, che permette di confrontarsi e raccontarsi”.
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