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Lisa Zengarini 鈥� Città del Vaticano

La Conferenza episcopale del Costa Rica (Cecor) esprime il suo pieno sostegno alla campagna nazionale 鈥�40 giorni per la vita鈥�, l鈥檌niziativa promossa da diversi movimenti pro-life cristiani che vuole unire i credenti nella preghiera 鈥渁ffinché l鈥檃borto non sia mai legalizzato in Costa Rica e finisca in tutto mondo鈥�. In una nota, la Cecor invita i fedeli a unirsi 鈥渁 tutte le espressioni di fede di questo movimento attraverso la preghiera e il digiuno, veglie e diverse attività comunitarie, così da diventare veri promotori della cultura della vita nel nostro Paese, assediato negli ultimi anni da ideologie straniere che minacciano la dignità della vita umana鈥�.

Il dibattito attorno all鈥檌nterpretazione della legge sull鈥檃borto terapeutico

Il riferimento è al vivace dibattito in corso attorno all鈥檌nterpretazione della legge sull鈥檃borto terapeutico, ammesso in Costa Rica solo quando è a rischio la vita della madre. Secondo l鈥橭rganizzazione Mondiale della Sanità, l鈥檃borto è invece da considerarsi terapeutico quando è in pericolo non solo la salute fisica, ma anche quella psichica della madre.

L鈥檃ppello al Presidente Alvarado

Ed è in questa direzione che si sta muovendo il Presidente Carlos Alvarado che ha promesso di firmare entro la fine del 2019 una nuova norma interpretativa. Contro il provvedimento si sono mobilitati i movimenti pro-life sostenuti dai vescovi, che nel comunicato chiedono al Capo dello Stato di non firmarlo e di 鈥渄ifendere quelli che non hanno voce per gridare per la loro vita鈥�, ricordando alcune parole forti di Papa Francesco sull鈥檃rgomento.

Unirsi in preghiera contro la cultura della morte

Quindi, in conclusione, l鈥檌nvito a 鈥渃oloro che, convinti di costruire un Paese di speranza, rifiutano la cultura della morte ad unirsi in preghiera perché il Signore di ogni vita rafforzi la difesa di questo diritto fondamentale鈥�.