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La teologia e le sfide delle neuroscienze: studiosi a convegno ad Enna

“Ripensare l’umano? Neuroscienze, new-media, economia: sfide per la teologia” è il tema al centro del XXVI convegno nazionale organizzato dall’ associazione teologica italiana (Ati). Il congresso inizia oggi e termina il 6 settembre

Chiara Colotti e Eugenio Serra – Città del Vaticano

Si svolge a Enna, in Sicilia, il convegno organizzato dall’associazione teologica italiana, che riunisce esperti in campo teologico. Nel corso delle cinque giornate i relatori si confronteranno con le sfide poste alla teologia dalle neuroscienze, dai new-media e dall’economia. La scelta di questi temi nasce dalla esigenza di riflettere sulla portata dei cambiamenti che investono l’uomo. Verrà inoltre eletto, in occasione del meeting, il nuovo presidente dell’associazione. Ce ne parla don Roberto Repole, presidente dell'Associazione teologica italiana.

Ascolta l'intervista a don Roberto Repole

Il convegno della associazione teologica italiana esiste da 50 anni, dal tempo del Concilio. Si svolge qui a Enna. Questo congresso si rivolge fondamentalmente ai teologi e cultori della materia che partecipano all’associazione, ma anche a tutti coloro che possono essere interessati al tema.

Ci può brevemente descrivere lo scopo del convegno?

R. – Lo scopo di questo convegno consiste nell’ affrontare in chiave teologica la trasformazione dell’umano, una questione che è sempre più evidente non solo nella vita della società attuale, ma anche nella vita della Chiesa. Viviamo in un contesto in cui, anche alla luce degli sviluppi tecnoscientifici, abbiamo tutti la percezione che l’umano si stia trasformando; c’è chi parla addirittura di una metamorfosi. Pensiamo a quanto sta avvenendo con l’uso degli strumenti dei new media, alle neuroscienze, all’economia e alla finanza. Il convegno si propone di esaminare queste sfide attuali, domandandosi che cosa significhi tutto ciò per la nostra visione cristiana dell’uomo, per la visione che ci viene dalla Scrittura, che oggi deve confrontarsi con queste nuove sfide, così come nel passato lo ha fatto con le sfide del tempo.

Nel manifesto dell’evento si fa riferimento alle argomentazioni di chi non considera “l’essere umano come un’eccezione nel novero dei viventi”. Ci può spiegare che cosa si intende con questa espressione?

R. – L’ espressione rileva un dato della riflessione attuale. Si tratta di affrontare questa questione domandandoci invece, alla luce del Vangelo, alla luce della grande tradizione della Chiesa, del pensiero teologico, come interloquire con coloro che mettono in discussione l'eccezionalità dell'essere umano.

Può riassumere quali sono le principali sfide che le neuroscienze, l’economia e i new media presentano alla teologia?

R. – Io credo che la grande sfida sia ripensare ciò che l’uomo è alla luce del Vangelo e rispetto a una sfida così radicale, come quella che viene da queste novità portate dalla tecnica e dalla scienza, che ci fanno dire: “L’uomo non è un’eccezione nel resto dell’universo e delle creature”. Credo che si tratti di affrontare questa questione e mostrare che, in fondo, ha ancora un senso, invece, una riflessione teologica sull’uomo.

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02 settembre 2019, 15:01