L’alleluja di Susanna, una vita per l’incontro con Gesù
Alessandro Gisotti - Città del Vaticano
La drammatica morte di Susanna, giovane 19enne romana, mentre tornava a casa dalla GMG di Cracovia colpì tantissime persone. Toccò naturalmente i giovani che fino a poche ore prima avevano vissuto una festa di fede con Papa Francesco nella terra di chi le Giornate Mondiali della Gioventù le aveva ideate, San Giovanni Paolo II. A due anni dalla scomparsa prematura di Susanna, è ora la sua testimonianza, la sua gioia di vita e di fede che si fa presente attraverso un libro scritto dal padre, il giornalista Enrico Rufi di Radio Radicale. Un testo che fin dal titolo, “L’alleluja di Susanna”, ci parla di un “percorso di fede sfociato nel mistero di una morte che sembra voler dare un senso alla sua breve vita”.
Bassetti: la storia di Susanna, contributo a Sinodo giovani
Susanna, giovane della parrocchia di San Policarpo, viene raccontata nel suo cammino breve e intenso, attraverso le sue scelte, la sua sensibilità, attraverso quell’ “esperienza della misericordia” che le faceva sentire Papa Francesco così vicino. Nella prefazione al libro, il cardinale Gualtiero Bassetti sottolinea che, “alla vigilia di un Sinodo in cui papa Francesco chiede alla Chiesa di porsi in ascolto dei giovani”, questo libro aiuta a “cercare Dio in tutte le strade del mondo e a trovarne i segni in ogni vicenda e nella propria creaturalità”. Dal canto suo nella postfazione, intitolata “Lettera di un monaco camaldolese al papà di Susanna”, padre Innocenzo Gargano sottolinea che il libro è “un canto giovanile alla speranza. La testimonianza di Susanna – scrive il priore di San Gregorio al Celio – permetterà di superare meglio certo pessimismo che pensa di affrontare le difficoltà nel trasmettere oggi la fede”.
Il padre Enrico: la fede di Susanna, “piccola ma solida”
Per Enrico Rufi, intervistato da Pope, l’auspicio è “che l’esperienza e la storia di Susanna possano rappresentare non solo uno stimolo, ma anche la dimostrazione che è possibile arrivare alla fede non necessariamente attraverso i canali precostituiti classici e canonici”. Invece, prosegue il padre di Susanna, “un’esperienza di vita con dubbi, con le paure, con le contraddizioni, con la consapevolezza anche di avere una fede piccola perché lei lo ha lasciato scritto: ‘La mia fede è piccola ma c’è ed è solida’. Questa è la cosa per me più che commovente perché c’è consapevolezza in età quasi matura, quasi adulta”. “Lei – afferma Rufi – ha avuto un anno solo di età adulta, maggiorenne… Quindi, ecco, la speranza è questa: che sia questa testimonianza un modo di incontrare la fede, di incontrare Gesù”.
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